Primo trapianto di cellule staminali nel cervello per curare l’ictus

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Qualche giorno fa un team di medici britannici ha trapiantato alcune cellule staminali nel cervello di un uomo, in un intervento molto all’avanguardia in Scozia, con lo scopo di testare la sicurezza di una terapia per pazienti con disabilità dopo un ictus.
Qulache tempo fa sono state prodotte dalle cellule staminali della pelle, cellule del sangue proprio con lo scopo di non dover fare trasfusioni con sangue di diverso DNA del paziente , che in caso di trapianto non provocherebbe rigetto.
Questo intervento è stato effettuato per la prima volta al mondo proprio con lo scopo di curare i pazienti colpiti da ictus con le cellule staminali nervose.

Infarto nella donna

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Ieri abbiamo trattato l’argomento riguardante il rischio di contrarre malattie cardiovascolari gravi per le donne in carriera, come l’infarto o l’ictus, dovuto ad uno stress maggiore a cui sono sottoposte.
Oggi è stato pubblicato un documento sulla prevenzione dell’infarto del miocardio nella donna realizzato da un’equipe di medici provenienti da tutta Italia con l’obiettivo di fornire ai medici una guida pratica che li aiuti ad avere una conoscenza mirata del problema in questione.

Rischio di problemi cardiaci per le donne in carriera

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Le donne in carriera hanno una probabibilità molto più alta di contrarre malattie cardiovascolari provocate da un forte stress.
L’incidenza di problemi caridaci come l’ictus o l’infarto, sarebbe molto più alta nelle donne che hanno forti aspirazioni in ambito lavorativo e svolgono un mestiere stressante, rispetto a donne che svolgono lavori meno impegnativi.
Altro fattore determinante è il tasso di creatività che si ha nel lavoro, infatti coloro che svolgono un mestiere che non dà molto spazio a questo, sono molto più a rischio cardiaco più elevato mentre le donne che soo preoccupate di poter perdere il lavoro sono soggette a ipercolesterolemia e ipertensione.
Il tasso di rischio in queste donne è pari a quello che incide sul fumo di sigaretta o sull’assunzione di alcolici.

Il dentista contro l’ictus

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Già è stato detto che l’igene orale è direttamente correlata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e che lavarsi i denti aiuta a proteggere il cuore.
Questo perchè i batteri che si formano all’interno della bocca possono entrare in circolo nel sangue attraverso le ferite o i tagli nelle gengive e formare coaguli nel sangue determinando così infarti ed ictus.
Recarsi dal dentista regolarmente aiuta quindi a prevenire malattie cardiovascolari, ma è una strategia che però funziona soltanto per le donne.

Quali strategie per ridurre il sale nel cibo?

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Per chi adora il gusto dolce, ma nello stesso tempo vuole evitare le calorie che questo porta con se ci sono tante alternative, dal sucralosio all’aspartame alla saccarina. Lo stesso però non si può dire invece del gusto salato, per il quale ad oggi non sono state trovate ancora alternative che riducano l’apporto di sodio pur mantenendo intatto il piacevole gusto del sale.
E’ una questione dibattuta ad alti livelli, quella della riduzione del sale negli alimenti, e negli Stati Uniti per esempio sono già diversi i provvedimenti presi a livello pubblico per ridurre l’uso del sale tra la popolazione.

Più a rischio di ictus entro un’ora dall’aver bevuto alcoolici

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Notizie preoccupanti per i bevitori provengono da uno studio pubblicato on-line su Journal of American Heart Association: il rischio di ictus sembra raddoppiare nell’ora successiva al consumo di alcoolici.
Lo studio ha infatti verificato, dopo aver intervistato 390 pazienti con ictus ischemico sui loro standard di consumo di alcoolici entro i primi tre giorni dopo un attacco, che il rischio di ictus ischemico è di 2,3 volte superiore nell’ora successiva all’assunzione di alcoolici rispetto a quanto lo è nei periodi in cui non si beve.

L’ansia aumenta il rischio di problemi cardiaci

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Le persone con malattie di cuore possono essere ad alto rischio di infarti, ictus ed insufficienza cardiaca se soffrono di ansia.
Lo rivelano in uno studio, pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, ricercatori dell’Università di Tilburg in Olanda, grazie ad una ricerca su un campione di oltre 1000 persone affette da problemi di cuore.
I ricercatori hanno notato che i soggetti affetti da disturbi d’ansia risultavano avere un rischio del 74% maggiore di eventi cardiovascolari anche gravi.
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