Insulinoresistenza

Per resistenza all’insulina, scientificamente definita quale insulinoresistenza, si è soliti indicare la bassissima sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina, ormone che, lo ricordiamo, riveste un ruolo molto importante nel processo della glicolisi, consentendo lo smaltimento del glucosio in eccesso dal sangue evitando, di conseguenza, l’iperglicemia, situazione normale in pazienti affetti, per esempio, da diabete mellito.

Prevenire il diabete con l’esercizio fisico

Il diabete, come abbiamo avuto più volte modo di appurare su Stetoscopio, è una patologia molto seria che, ove trascurata, potrebbe causare gravi effetti collaterali a danno dell’organismo del paziente affetto da codesta malattia.

Affinché, dunque, non si contragga tale disagio, il cui decorso può essere, a seconda della tipologia di diabete diagnosticato nonché dell’efficacia delle strategie terapeutiche messe in campo dal medico specialista, infausto, la soluzione ideale sarebbe quella della prevenzione che, oltre da un’alimentazione quanto mai sana, corretta, equilibrata e variegata, passa anche da un’adeguata attività fisica quotidiana.

Camomilla per prevenire il diabete

Ci stiamo interessando, grazie alla scoperta dei fiori di Bach, di tutti i rimedi naturali più efficaci e tra i quali dovrebbe figurare, tra i primi e più importanti, la floriterapia, sorta di medicina alternativa volta alla scoperta ed all’utilizzo delle benefiche proprietà contenute nei fiori che, chiunque, potrebbe tranquillamente coltivare da sé.

In questo articolo, però, più che di cura o rimedi si intende parlare di prevenzione poiché, come ormai universalmente risaputo, l’assunzione di determinati comportamenti ed atteggiamenti, nei confronti della gestione del nostro corpo e della nostra mente, è di fondamentale importanza affinché si possa rimare sani ed in piena salute.

DIABETE

Diabete sconosciuto agli italiani

Nonostante il diabete sia una delle più terribili malattie dell’era moderna, della quale ci siamo diffusamente occupati anche su Stetoscopio, moltissimi, troppi italiani ancora ignorano i rischi di un’alimentazione scorretta nonché i possibili, oltremodo debilitanti, danni collaterali indotti dall’aver contratto il diabete.

Significativi, in questo senso, appaiono i risultati di due recenti ricerche sull’argomento che, dai rispettivi autori, sarebbero stati pubblicati negli ultimi giorni.

DIABETE GESTAZIONALE

Unione diabete, fumo e obesità: rischia il cervello

Una ricerca pubblicata in questi giorni sull’autorevolissima rivista scientifica Neurology, pubblicata mensilmente dall’American Academy of Neurology, lascia emergere le sconcertanti conclusioni alle quali sarebbero giunti gli studiosi dell’Università della California guidati da Charles de Carli dopo dieci anni di indagini sui rischi correlati a ipertensione, fumo, diabete ed obesità.

Definiamo sconcertanti questi risultati poiché lascerebbero intendere che codeste malattie, derivate in massima parte non già da veri e propri disagi clinici ma soltanto da vizi e cattive abitudini alimentari, dunque correggibili grazie all’impegno e alla buona volontà, determinerebbero, oltre ai noti problemi che ormai tutti conosciamo e che ormai tutti avremmo dovuto imparare a scongiurare, una vera e propria riduzione del volume del cervello.

Diabete causato dalla troppa televisione

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Da uno studio pubblicato su JAMA (Journal of the American Medical Association), guardare la TV per 2 – 3 ore al giorno comporta un maggior rischio di aumento di diabete di tipo 2, oltre che di malattie cardiovascolari.

Alitosi rimedi

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L’alitosi è un disturbo molto fastidioso e antisociale che non è facile da debellare quando si tratta di forme più gravi e che possono portare la persona che ne soffre ad un possibile isolamento ed alla conseguente solitudine.
Se si tratta di un’alitosi sporadica, che è ad esempio collegata ad una cattiva alimentazione, può essere curata con rimedi naturali, mentre invece se è dovuta alla parodontite, sono necessarie delle cure specifiche.
Uno dei rimedi più conosciuti per combattere l’alitosi è il latte, che grazie ai suoi enzimi, riesce a debellare l’alito cattivo.
Prima di tutto è importante sottolineare che l’alito è composto da alcuni gas, vapore acqueo e alcune scorie microscopiche e normalmente risulta inodore.
Se invece si soffre di alitosi si può trattare di una forma transitoria (che colpisce nel 90% dei casi) o di una forma patologica persistente.

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