Insulinoresistenza

di Redazione

Cause ed effetti della insulinoresistenza, principale causa di sviluppo del diabete mellito di tipo II.

Per resistenza all’insulina, scientificamente definita quale insulinoresistenza, si è soliti indicare la bassissima sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina, ormone che, lo ricordiamo, riveste un ruolo molto importante nel processo della glicolisi, consentendo lo smaltimento del glucosio in eccesso dal sangue evitando, di conseguenza, l’iperglicemia, situazione normale in pazienti affetti, per esempio, da diabete mellito.

SINTOMI ACIDOSI METABOLICA

La mancata ricettività delle cellule all’insulina, che causa un malassorbimento del glucosio che proprio dalle cellule viene utilizzato, dopo essere stato scisso in piruvati, per la produzione dell’energia necessaria al funzionamento dell’organismo, è una delle principali cause metaboliche di sviluppo del diabete mellito di tipo II, sebbene nella sua eziologia, come recentemente dimostrato, intercorrano decisivi fattori genetico-ereditari.

DIABETE

Cause dell’insulinoresistenza, però e purtroppo, non sarebbero ancora state individuate con precisione, sebbene le ipotesi più accreditate sostengano come tale patologia possa avere cause:

genetiche, come nel caso del lepreucanismo e della sindrome di Rabson-Mendenhall

endocrino-metaboliche, come nel caso della sindrome di Cushing, di bassi livelli di testosterone, di acromegalia, di glucagonoma e di feocromocitoma

farmacologiche, come nel caso di abuso di corticosteroidi

Più in generale si può affermare, senza tema di smentita, come si abbia insulinoresistenza nel momento in cui l’equilibrio tra l’insulina, il cui potenziale deve sempre essere, in qualche modo, tenuto sotto controllo, pena scatenare un eccessivo assorbimento di glucosio che porterebbe  ad una grave ipoglicemia, e gli ormoni preposti a questo controllo, quali l’adrenalina, il cortisolo, i glucorticoidi e simili, viene per qualche inspiegato motivo a mancare, aumentando, di conseguenza, l’azione di antagonisti dell’insulina dei secondi.

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