Prevenire il diabete con l’esercizio fisico

di Redazione

Per prevenire il diabete basterebbero solamente 20 secondi di esercizio fisico al giorno.

Il diabete, come abbiamo avuto più volte modo di appurare su Stetoscopio, è una patologia molto seria che, ove trascurata, potrebbe causare gravi effetti collaterali a danno dell’organismo del paziente affetto da codesta malattia.

Affinché, dunque, non si contragga tale disagio, il cui decorso può essere, a seconda della tipologia di diabete diagnosticato nonché dell’efficacia delle strategie terapeutiche messe in campo dal medico specialista, infausto, la soluzione ideale sarebbe quella della prevenzione che, oltre da un’alimentazione quanto mai sana, corretta, equilibrata e variegata, passa anche da un’adeguata attività fisica quotidiana.

DIABETE: I GIOVANI CHE NON FANNO ATTIVITÀ FISICA RISCHIANO IL DOPPIO

Certamente, a causa dei ritmi di vita frenetici cui l’Occidente industrializzato sottopone moltissimi di noi, trovare del tempo da dedicare alla nostra salute psicofisica potrebbe essere complicato giacché, come risaputo, la letteratura medica in materia afferma chiaramente come ogni persona adulta dovrebbe compiere una qualsiasi attività sportiva per almeno 30 minuti al giorno per almeno 5 giorni alla settimana.

Eppure le cose, per lo meno per quanto riguarda la prevenzione e la cura del diabete, specialmente per il diabete mellito di tipo II, potrebbero non stare esattamente in questi termini.

Secondo una ricerca dell’Università di Bath recentemente pubblicata sull’European Journal of Applied Physiology, infatti, sarebbero sufficienti solamente pochissimi secondi di intensa attività sportiva al giorno, non necessariamente ogni giorno, per migliorare addirittura del 28% la sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina.

DIETA ED ESERCIZIO FISICO TENGONO LONTANI IL DIABETE

Il test in questione consisteva nella somministrazione, ad un gruppo di volontari in salute, di svariate prove di resistenza fisica della durata massima di 20 secondi da ripetersi ogni 3 giorni per un periodo complessivo di 6 settimane.

Ebbene, al termine del succitato esperimento, la funzionalità insulinica, già verificata alla vigilia, è stata nuovamente controllata lasciando emergere un miglioramento pari, come accennato, al 28% nella maggior parte dei casi.

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