Nuova frontiera nella conservazione dei vaccini

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La lotta a determinate malattie, che colpiscono soprattutto i paesi sottosviluppati e le regioni calde del pianeta ha sempre avuto un grosso handicap nel fatto che fino ad oggi i vaccini debbono essere conservati e veicolati in particolari condizioni di temperatura, molto fredda, che permetta a questi di essere utilizzati più a lungo e mantenuti inalterati nella loro efficacia. Recentemente un gruppo di ricercatori ha fatto una scoperta che potrebbe rivoluzionare il modo di conservare i vaccini, permettendo così a questi di essere più a lungo disponibili, ad un basso costo di produzione, e facilmente trasportabili anche in quei luoghi sprovvisti di dispositivi di refrigerazione.

Basse dosi di antibiotico favoriscono i superbatteri

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Scienziati americani hanno fatto ulteriori scoperte che confermano come l’uso improprio degli antibiotici può portare allo sviluppo di pericolosi batteri farmaco-resistenti.
Tra questi, con particolare preoccupazione ed attenzione viene seguito lo stafilococco aureo resistente alla meticillina, un batterio il cui sviluppo è particolarmente dannoso soprattutto per i degenti in ospedale.

Nella lotta a questi cosiddetti “superbatteri” è molto importante che medici ed industrie farmaceutiche individuino i motivi e le modalità con qui questi sviluppano la resistenza ai farmaci.

Revocato uno studio che associava il vaccino MPR all’autismo

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In questi giorni The Lancet ha dichiarato di aver revocato uno studio, pubblicato nelle pagine della prestigiosa rivista medica nel 1998, ad opera del Dott. Andrew Wakefield, che riteneva come il vaccino trivalente MPR, contro morbillo, parotite e rosolia, fosse responsabile dell’aumento dei casi di autismo.

Tale articolo, alla sua uscita, aveva scatenato forti polemiche, ed aveva stimolato la nascita di associazioni costituite di gruppi di genitori con bambini autistici che intentavano cause legali, convinti che il disturbo ai loro figli fosse stato provocato dal vaccino. Oltre ad aver provocato la riduzione massiccia del numero di vaccinazioni, sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.
A seguito dello studio ne furono fatti molti altri, che avevano tentato di verificare nuovamente quanto scoperto dal Dott. Wakefield, senza però essere in grado di scoprire tale associazione.

Vaccino per l’influenza nei bambini da 6 a 12 mesi

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Uno studio recentemente pubblicato su The Pediatric Infectious Disease Journal ritiene che la vaccinazione contro l’influenza stagionale è sicura e favorire una risposta immunitaria protettiva nei bambini dai 6 ai 12 mesi di età.
Anche se sono necessari ulteriori ricerche, lo studio indica che il vaccino contro l’influenza stagionale potrebbe anche essere inclusa nelle vaccinazioni standard per i bambini con meno di 6 mesi.
La ricerca è stata realizzata da ricercatori della University of Washington a Seattle, ed ha coinvolto un campione cospicuo di bambini sani, 1375, ai quali è stato inoculato, in modo casuale, due dosi di vaccino standard trivalente (protettivo per tre differenti ceppi virali dell’influenza), oppure un placebo, un vaccino inattivo per verificare l’efficacia in un gruppo di controllo.

Acquistare farmaci su Internet è un rischio

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Un team di ricercatori del London Bridge Hospital ha recentemente pubblicato, su International Journal ol Clinical Practice uno studio che riguarda la vendita di farmaci online, verificando che si tratta di un mercato in forte crescita. Una crescita che, secondo le autorità mediche può essere allarmante, perchè si tratta di un mercato difficilmente sottoposto a controlli e regole ferree sulla qualità e veridicità dei prodotti venduti, con il rischio che il compratore non solo possa essere truffato, acquistando un farmaco inutile, ma che addirittura possa utilizzare farmaci falsi, con pericolose conseguenze per la propria salute.
Secondo lo studio, tra i farmaci più venduti online vi sono quelli per curare la disfunzione erettile, probabilmente perchè si tratta di medicinali che molti trovano imbarazzante procurarsi dal proprio medico.

Meridia non adatta alle persone con problemi cardiaci

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Food and Drug Administration, il massimo organo di controllo nazionale statunitense sui prodotti farmaceutici ed alimentari ha recentemente dichiarato che Meridia, una pillola commercializzata per la perdita di peso, non non deve essere utilizzata da persone con problemi cardiaci, perchè può aumentare il rischio di infarto ed ictus.
La stessa agenzia ha dichiarato che l’azienda produttrice del farmaco, la Abbott Laboratories, è già stata avvisata di aggiungere il nuovo avviso in merito sull’etichetta del prodotto e sui materiali informativi di accompagnamento.

Antibiotici e obesità

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A causa dell’aumento dei tassi di obesità, ai pazienti potrebbero essere prescritte dosi di antibiotici più massicce. Lo afferma un recente studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, e realizzato da medici provenienti da Grecia e Stati Uniti.
L’osservazione si basa sul fatto che la popolazione occidentale in generale rivela una crescita sostenuta dell’obesità e delle dimensioni corporee.

La preoccupazione dei medici diventa quindi quella di capire se le stesse dosi di antibiotici attualmente utilizzate debbano in futuro subire una modifica a causa di questo cambiamento, se , per esempio, le industrie farmaceutiche debbano produrre gli antibiotici in dosi più differenziate rispetto a quanto viene fatto attualmente.

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