Rimedi naturali, i pistacchi

pistacchio

Una nuova ricerca pubblicata on-line su Molecular Nutrition & Food Research, indica che i composti bioattivi presenti nei pistacchi hanno proprietà antinfiammatorie.
L’olio di pistacchio per esempio diminuisce i livelli di IFIT-2, un marcatore delle infezioni, intese come complesse reazioni biologiche agli stimoli nocivi provenienti da agenti patogeni, cellule danneggiate ed irritate, sovente associate a molte malattie croniche ed a disturbi come obesità e tumori.

Cibi grassi compromettono il sistema immunitario

bacon

Nuove prove che gli alimenti grassi sono nocivi per la sapute provengono da una tesi realizzata dalla Sahlgrenska Academy: i topi da laboratorio alimentati con una dieta a base di strutto per un lungo periodo hanno un sistema immunitario più debole e meno efficace nel contrastare i batteri nel sangue.
I topi sono stati nutriti con una dieta a base di strutto, per la quale l’apporto totale delle calorie calorico derivava per il 60% dai grassi. I topi così nutriti sono stati comparati ad altri la cui dieta era povera di grassi, per i quali l’apporto calorico derivava solo per il 10% dai grassi.

Nuova strategia contro la toxoplasmosi

carne

Ricercatori statunitensi dell’Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University hanno scoperto recentemente una strategia che potrebbe essere di grande aiuto nel combattere la toxoplasmosi.
Il parassita che la provoca, Toxoplasma gondii è caratterizzato dalla sua costituzione unicellulare, piccolo ma in grado di infettare praticamente ogni animale a sangue caldo.

Le persone e gli animali che sono infettati dal parassita generalmente non manifestano sintomi, ma in alcune fasce della popolazione l’infezione da toxoplasmosi può essere veramente pericolosa: gli immunodepressi, le persone affette da HIV, gli anziani ed i bambini. Tutti coloro insomma che hanno un sistema immunitario debole o compromesso.

L’OMS indaga sui recenti casi di virus H1N1 farmaco-resistente

flu

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta esaminando recenti relazioni provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti che indicano come l’influenza H1N1, in particolare nelle persone con il sistema immunitario particolarmente depresso, potrebbe aver sviluppato una resistenza all’oseltamivir, un farmaco efficace nel contrastare il virus, attualmente commercializzato dalla Roche e Gilead Sciences Inc’s come Tamiflu.
La Britain’s Health Protection Agency (HPA) ha recentemente confermato cinque casi del genere in Galles: i pazienti erano affetti da gravi problemi di salute che deprimevano il sistema immunitario, una condizione che offre al virus un’opportunità maggiore di sviluppare una resistenza al farmaco.

Sintomi artrite reumatoide

ossa

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria che si manifesta in diverse articolazioni dell’apparato scheletrico. Il processo infiammatorio dell’artrite reumatoide si concentra essenzialmente sul rivestimento delle articolazioni, quella che viene chiamata la membrana sinoviale, che riveste il punto in cui le ossa si collegano tra loro, anche se talvolta può anche andare a colpire altri organi. All’interno della membrana è presente un liquido, denominato sinovia, la cui funzione è quella di garantire la lubrificazione del punto in cui i giunti delle ossa sono collegati, per garantirne un regolare movimento.

Cellule tumorali trasmesse da madre a figlio, fenomeno raro ma possibile

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Nel corso del secolo scorso i medici sospettavano che cellule cancerogene potessero passare dalla madre al figlio durante la gravidanza, anche se tale fenomeno non era stato ancora assolutamente verificato in pratica.
Un recente caso osservato i Giappone invece ha rivelato che tale trasmissione non è più un semplice sospetto, ma una realtà.
Si tratta di una donna giapponese di 28 anni risultata affetta da leucemia dopo il parto, la cui bambina, ad 11 mesi di età, ha riscontrato una analoga forma di infezione tumorale.

Bere eccessivamente inibisce per qualche tempo le difese immunitarie

birra

In lingua inglese viene definito “binge drinking”, quell’abitudine, diffusa purtroppo, di bere con l’intenzione di ubriacarsi il prima possibile.
In italiano si potrebbe definire come “bere eccessivamente” oppure abusare dell’alcool che forse rende meglio la deliberata scelta di berne in quantità tali da diventare ubriachi.
Come lo si voglia chiamare è comunque un’abitudine evidentemente poco salutare, ed un recente studio statunitense ha rilevato un altro aspetto di nocività che finora non era stato preso in considerazione legato appunto all’abuso di alcoolici.
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