Su YouTube la nuova frontiera di spot pro tabacco?

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La pubblicità di sigarette e tabacco è stata da qualche anno bandita sia dalla TV che dalle affissioni pubbliche, ed anche nel mondo del cinema sono sempre di meno le scene che ritraggono gli attori nell’atto di fumare. Sono campagne promosse un po’ in tutto l’occidente industrializzato per ridurre il consumo di tabacco, ritenuto uno dei più pericolosi per la salute pubblica. Ma la necessità per le industrie di tabacco di pubblicizzare i loro prodotti ha trovato, a quanto denuncia un recente studio, una nuova strada per raggiungere i consumatori, soprattutto i giovanissimi: YouTube.

Una sola sigaretta è già nociva per l’organismo

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Fumare un pacchetto e più di sigarette al giorno è sicuramente dannoso per i polmoni. Ma qual’è dunque il numero di sigarette giornaliere che si possono fumare senza provocare danni all’apparato respiratorio ed ai polmoni?
La risposta, secondo una recente ricerca realizzata presso il Weill Cornell Medical College presso l’Università di New York è chiara: nessuna.
I ricercatori hanno reclutato per lo studio 121 volontari sani, i quali sono stati sottoposti all’esame delle urine ed alla broncoscopia, una procedura che prevede il prelievo di tessuto cellulare nel rivestimento delle vie aeree, la prima area a venire a contatto con il fumo.

Un successo in Inghilterra il divieto di vendita di tabacco ai minori

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Il divieto di fumare per i minorenni sembra aver ottenuto, almeno in Inghilterra, ottimi risultati nella riduzione dei nuovi fumatori, almeno secondo un recente studio apparso sulla rivista Addiction. Realizzato grazie al monitoraggio di un campione di 1000 adolescenti tra i 16 ed i 17 anni seguiti dall’ottobre 2007, data dell’entrata in vigore della legge che proibisce la vendita di tabacco ai minori di 16 anni, lo studio ha evidenziato un calo sensibile degli adolescenti che iniziano a fumare: dal 24% di adolescenti che iniziano a fumare prima della legge i minori che cominciano a fumare sono scesi al 17%.

Generatori di ozono a rischio per l’asma

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I generatori di ozono sono apparecchi elettrici utilizzati spesso come depuratori dell’aria nelle case, nelle automobili e negli edifici pubblici, spesso impiegati per ridurre i cattivi odori e per eliminare il fumo di sigaretta latente nell’ambiente. Tuttavia, secondo quanto osservato da ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory, presso l’Università della California, queste apparecchiature possono peggiorare le condizioni di salute di coloro che soffrono di asma, più di quanto da solo potrebbe fare il fumo delle sigarette.

Sigarette: i colori chiari ingannano al pari delle diciture “light” e “mild”

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Negli Stati Uniti dal 22 giugno entrerà in vigore il Tobacco Control Act approvato lo scorso anno dal presidente Obama, che sancirà definitivamente la scomparsa di diciture come “light” o “mild” dai pacchetti di sigarette. Ciò perchè i legislatori statunitensi hanno evidenziato come tutti i tipi di sigarette sono dannosi per la salute, ed il fatto di aggiungere queste diciture avrebbe potuto trarre in inganno i consumatori convincendoli che le sigarette “leggere” possano fare meno male.

Variazioni genetiche alla base della propensione al fumo

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Tre relazioni, comparse di recente sulla rivista scientifica Nature Genetics, hanno evidenziato come ci potrebbe essere un fattore genetico responsabile della predilezione per il fumare, e che questo inoltre avrebbe anche una sua importanza nella possibilità che il fumatore riesca o meno a smettere.
Una delle tre relazioni redatta dai ricercatori della University of North Carolina, realizzata analizzando i genotipi di più di 74 mila persone, ha identificato nelle variazioni genetiche sul cromosoma 15 la propensione a fumare.

Pubblicità di sigarette le rende appetibili tra le adolescenti

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La battaglia contro il vizio del fumo, soprattutto negli adolescenti, si combatte anche rilevando quali sono i canali attraverso i quali i teenager cominciano ad essere attratti dalle sigarette, ed uno di questi canali, secondo un recente dibattito sviluppatosi negli Stati Uniti, è quello della pubblicità.
Negli ultimi giorni, grazie ad un nuovo studio, è scoppiata un’aspra contesa che vede schierati da una parte l’industria del tabacco e dall’altra un’importante associazione contro il tabacco, l’American Legacy Foundation, e recenti studi medici realizzati da ricercatori del Moores Cancer Center presso l’Università di San Diego in California.
Il nocciolo della questione è una recente campagna pubblicitaria realizzata per Camel, che sembra aver attratto particolarmente l’attenzione delle ragazze, dai 12 ai 16 anni a causa di come essa è stata confezionata.
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