Nuovo studio insiste sul pericolo di acquistare farmaci online

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Molti continuano a venderle su Internet, e molti continuano a comprarle, e gli esperti continuano a mettere in guardia sul pericolo insito in determinati farmaci contro la disfunzione erettile acquistati online.
Un nuovo studio condotto in Corea del Sud e presentato prossimamente durante il meeting annuale della American Urological Association a San Francisco, ha fornito ulteriori prove che moti dei farmaci acquistati online sono pericolosi, per una serie di motivi: o sono completamente fasulli, oppure possono contenere il principio attivo in misura maggiore dei farmaci prodotti dalle case farmaceutiche, oltre alla possibilità di essere contaminati con altre sostanze sconosciute.

Internet: sull’autismo non è una fonte di informazione affidabile

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Con la diffusione di Internet è normale che in molti si rivolgano alla rete per avere informazioni riguardo a trattamenti terapeutici per diverse tipi di disturbi e malattie.
Un recente studio statunitense, presentato di recente al meeting internazionale dell’organizzazione Autism Research, ha voluto verificare se i siti disponibili in rete per quanto riguarda l’autismo fossero in grado di dare risposte valide ed adeguate alla sete di sapere di genitori con figli autistici.
Uno studio del 1999 aveva rilevato come già allora fossero presenti in rete circa 100.000 siti dedicati all’autismo, ed oggi tale numero, sui tre dei principali motori di ricerca utilizzati è aumentato fino a dare 17,4 milioni di risultati.

Curare la pressione alta via web

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Il web non è solo una grande fonte di informazione libera ed accessibile a tutti, ma anche uno strumento efficace per migliorare ed intensificare il rapporto tra medico e paziente. Tanti in quest’epoca gli studi sulle potenzialità del web come strumento di cura ed assistenza a distanza. Come quello, recente, realizzato dall’American Heart Association che ha valutato la qualità dell’assistenza a distanza per le persone con ipertensione arteriosa e problemi cardiaci.

Curare l’asma via web

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Migliorare il controllo dei sintomi dell’asma grazie ad Internet, è questo il tentativo riuscito di un gruppo di ricercatori olandesi dell’Università di Amsterdam.
Un esperimento condotto coinvolgendo 89 pazienti affetti da una forma di asma particolarmente grave, i quali, divisi in due gruppi, sono stati seguiti per sei mesi con due diverse modalità di trattamento terapeutico.

Consigli di salute inaffidabili su Internet

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Cercare consigli di salute attraverso i motori di ricerca come Google non dà risultati affidabili, secondo quanto appurato da un’equipe di ricercatori anglosassoni.
La ricerca è stata compiuta da un’equipe di medici in forze presso la Nottingham University Hospitals NHS Trust che ha verificato le risposte rintracciabili su Internet per cinque tra le più comuni voci sulla salute dei bambini, tra le quali l’allattamento al seno e l’autismo.
Secondo lo studio, apparso su Archives of Disease in Childhood, solo 200 su 500 siti visitati, ospitati nel Regno Unito sono risultati offrire agli utenti informazioni corrette.
E tra questi i siti gestiti dal governo sono stati gli uniti a fornire un’informazione del tutto affidabile.

Internet e depressione

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Secondo alcuni psicologi britannici c’è un legame tra l’uso compulsivo e pesante di Internet e la depressione.
Un recente studio in merito è stato di recente pubblicato sulla rivista Psychopathology, che illustra i risultati du un corposo questionario online, somministrato a 1319 persone, e che ha evidenziato che l’1,2% delle persone avevano verso Internet un atteggiamento compulsivo, e che di questi molti apparivano anche con chiari sintomi di depressione.

Il team dell’Università di Leeds che ha condotto la ricerca ha sottolineato tuttavia come non si possa ad oggi comprendere se l’uno sia causato dall’altro o viceversa. In generale, hanno notato, gli utilizzatori di Internet non presentano problemi di salute mentale.

Spam sui prodotti dimagranti fanno presa sugli adoloescenti

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Un curioso filone di ricerca che ha dato risultati sorprendenti, quello dei ricercatori del Brooklyn College presso la City University di New York. Un questionario proposto a 200 studenti, di cui almeno un terzo con problemi di obesità e sovrappeso, ha scoperto che, tra adolescenti e giovani adulti quasi la metà leggono i messaggi di spam, soprattutto quelli che trattano di rimedi naturali e farmaceutici per perdere peso.
Secondo una recente ricerca condotta da PloS Medicine, il 73% di tutto il traffico via mail consiste di spam, e, di questi, circa un terzo sono messaggi che riguardano la salute e l’aspetto fisico.
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