Scoperta una variante genetica che aumenta il rischio di emicrania

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Una particolare variante genetica nel cromosoma 8 sembra essere un indicatore di un maggior rischio di emicrania, secondo una nuova ricerca.
Da tempo la comunità scientifica pensa che una componente genetica potrebbe essere alla base della predisposizione all’emicrania, ma fino ad oggi la ricerca non era riuscita ad individuare i geni specifici che potevano giocare un ruolo in questo.
Lo studio è quindi uno dei primi ad aver individuato forse la specifica variante genetica che potrebbe esporre ad un rischio maggiore di emicrania, con maggior propensione all’ emicrania con aura, sostengono i ricercatori del Headache Genetics Consortium presso il Wellcome Trust Sanger Institute in Inghilterra.

Emicrania, cosa fare ai primi sintomi

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L’emicrania spesso si manifesta con forti mal di testa, ma può anche presentarsi con altre forme sintomatiche, come nausea, vomito ed una sensibilità estrema per fenomeni come la luce forte ed i suoni alti.
Uno dei modi di combattere il sopravvenire dell’emicrania è sicuramente quello di adottare alcuni provvedimenti al primo segnale del sopraggiungere di un attacco di emicrania.

Sindrome dell’Accento Straniero

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Medical News riporta che di recente una donna inglese, dopo ripetuti attacchi di una fortissima forma di emicrania ha cominciato a parlare con un accento diverso dal solito, che a chi gli era vicino ricordava quello cinese.
Non è una fantasia, ma una vera e propria disfunzione neurologica, una condizione rara che occorre in seguito ad ictus o traumi cranici, e riconosciuta dalla comunità scientifica con la denominazione di sindrome dell’accento straniero.

Aspirina efficace contro il mal di testa

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Secondo una ricerca condotta dalla Systematic Cochrane Review, che ha esaminato dati provenienti da 13 studi recenti l’aspirina è in grado di ridurre il dolore causato dall’emicrania nel 50% delle persone che la assumono in un arco temporale di non più di due ore.
I ricercatori hanno inoltre verificato come una singola dose di aspirina riduce anche alcuni delle manifestazioni sintomatiche dell’emicrania come nausea, vomito e ipersensibilità per suoni e luci.
La revisione degli studi in questione comprendeva dati provenienti da un campione di 4222 individui: i ricercatori del John Radcliffe Hospital di Oxford hanno scoperto come sia i dolori moderati che le gravi emicranie risultano essere attenuate dall’uso dell’aspirina in una persona su quattro con una dose unica di 900-1000 mg di aspirina.

Dispositivo palmare per curare l’emicrania

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Un nuovo dispositivo palmare ad impulsi magnetici potrebbe in futuro entrare a far parte del corredo medico per combattere le emicranie, un’alternativa all’uso dei farmaci.
La sperimentazione sul dispositivo, che a differenza di altri testati in passato è pratico, economico e portatile, è stata realizzata da un equipe di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, ed i risultati dello studio sono apparsi recentemente sulla rivista medico scientifica The Lancet Neurology.
L’apparecchio emette un singolo impulso magnetico, denominato stimolazione magnetica transcranica (STM), il quale va a perturbare quell’attività elettrica delle cellule neuronali che provoca i sintomi preliminari dell’emicrania.

Emicrania cronica segnale di malessere generale

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HealthDay riporta un interessante studio condotto da ricercatori americani, e di recente apparso su Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry: esiste una differenza evidente tra coloro che soffrono di emicrania cronica e coloro che invece ne sono colpiti in maniera saltuaria.
Secondo la ricerca, che ha coinvolto un campione di 12.000 persone con mal di testa cronico o saltuario, i primi risultano essere statisticamente più poveri, con una salute generale peggiore ed inclini a diversi disturbi, tra i quali ansia e depressione.

Emicrania associata ad un maggior rischio di infarto

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Le persone con emicrania hanno più probabilità di avere attacchi di cuore.
Lo afferma una ricerca recente pubblicata sulla versione online della rivista Neurology, che riporta lo studio di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York che hanno confrontato l’incidenza degli attacchi di cuore su un campione di più di 6000 persone sofferenti di emicrania e su un campione di 5000 persone sane.
Si è riscontrato così che nei pazienti con emicrania gli attacchi di cuore avevano un’incidenza del 4,1%, mentre nel gruppo di controllo essa si fermava all1,9%.
Non è il primo studio in merito, sostengono i ricercatori.
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