Emicrania associata ad un maggior rischio di infarto

di Redazione

Ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine di New York hanno confrontato l'incidenza degli attacchi di cuore su un campione di più di 6000 persone sofferenti di emicrania e su un campione di 5000 persone sane.

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Le persone con emicrania hanno più probabilità di avere attacchi di cuore.
Lo afferma una ricerca recente pubblicata sulla versione online della rivista Neurology, che riporta lo studio di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York che hanno confrontato l’incidenza degli attacchi di cuore su un campione di più di 6000 persone sofferenti di emicrania e su un campione di 5000 persone sane.
Si è riscontrato così che nei pazienti con emicrania gli attacchi di cuore avevano un’incidenza del 4,1%, mentre nel gruppo di controllo essa si fermava all1,9%.
Non è il primo studio in merito, sostengono i ricercatori.

In precedenza altre ricerche avevano verificato esserci un’associazione significativa tra emicrania e problemi cardiovascolari.

In particolare uno studio che aveva analizzato tale associazione sulle donne, aveva verificato esserci una maggior incidenza di ictus nelle donne affette da emicrania con aura, caratterizzata da disturbi visivi e di sensibilità, mentre un altro studio aveva verificato l’associazione tra emicrania e malattie cardiache tra gli uomini.

Quest’ultimo studio è stato particolarmente esauriente grazie alla grande campione di persone affette da emicrania che si sono potute coinvolgere, potendo quindi verificare tale associazione sia per l’emicrania con o senza aura sia nella differenza di genere.

Il nuovo studio ha così rilevato una maggiore incidenza di attacchi di cuore nelle persone affette da emicrania con aura rispetto alle persone senza emicrania. Oltre a ciò i dati rivelavano che le persone con emicrania avevano una maggiore probabilità di avere i più comuni fattori di rischio per infarto, ictus e altri problemi cardiovascolari: diabete (12,6 per cento contro 9,4 per cento), pressione alta (33,1 per cento contro 27,5 per cento) e colesterolo alto (32,7 per cento contro 25,6 per cento).

Escludendo questi fattori di rischio, sostengono i ricercatori, i risultati rivelavano che l’associazione tra emicrania e problemi cardiaci non cambia. Anche se, ribadiscono, non è ancora chiaro il motivo che possa spiegare tale legame.

Ridurre i rischi di malattie cardiovascolari, concludono, è salutare per tutti, ed ancor di più dunque per le persone affette da mal di testa, che dovrebbero essere ancora più attente a valutare il proprio stato di salute in maniera preventiva, oltre a restare particolarmente vigili riguardo altri aspetti importanti come peso corporeo, pressione sanguigna e dieta.

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