10 i fattori di rischio nel 90% dei casi di ictus

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Un esteso studio internazionale ha scoperto che 10 sono i principali fattori di rischio nel 90% dei casi di ictus, con la pressione alta in testa alla classifica.
Nell’elenco, stilato all’interno del vasto studio denominato INTERSTROKE, cinque fattori individuati sono quelli che hanno un rapporto evidente con lo stile di vita: pressione alta, fumo, obesità addominale, dieta ed attività fisica, che da soli coprono circa l’80% delle rischio.
I risultati provengono da una ricerca internazionale, che ha osservato 3000 persone colpite da ictus ed un pari numero di individui sani in 22 paesi del pianeta.

Consumo di riso bianco associato al diabete?

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Una ricerca compiuta con questionari ed interviste, su un campione di 200.000 persone negli Stati Uniti ha rilevato che il riso bianco, quello comunemente raffinato e privato di crusca, fibre ed altre componenti, è associabile ad un più alto rischio di diabete.
Lo studio, realizzato da ricercatori della Harvard University, e recentemente apparso su Archives of Internal Medicine, ha comunque un gap che lo rende, per altri esperti, un po’ debole nei risultati, perchè si basa su questionari e diari giornalieri, che spesso offrono dati non così scientifici ed inattaccabili.

I prodotti “sugar free” non servono per dimagrire

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In un epoca in cui l’obesità ed il diabete sono diventati problemi di salute preoccupanti e che coinvolgono un numero sempre maggiore di persone, la preoccupazione per il cibo che si mangia è diventata molto più forte, e tra i consumatori si è accentuata, a quanto riporta un recente articolo del Los Angeles Times, la tendenza a consumare prodotti a basso contenuto di zuccheri o senza zucchero.

Il traffico aumenta il rischio di diabete

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Si sa già che l’inquinamento atmosferico provocato dal traffico aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, ed un recente studio tedesco ha appurato che può anche aumentare, nelle donne, il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Pubblicato online di recente su Environmental Health Perspectives lo studio comprendeva donne tedesche che vivono in aree industriali fortemente inquinate ed altre in regioni rurali con meno inquinamento. I ricercatori hanno analizzato 1.775 donne di età compresa tra 54 e 55 anni al momento dello studio, iniziato nel 1985. Tra il 1990 ed il 2006 187 donne hanno sviluppato il diabete di tipo 2, che spesso insorge nella mezza età.

Diabete e rischio di fibrillazione atriale

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Le persone affette da diabete sono a maggior rischio di un disturbo comune al cuore, conosciuto con il nome di fibrillazione atriale.
Un disturbo che, sottolineano i ricercatori del Group Health Research Insitute che hanno condotto lo studio, recentemente apparso su Journal of General Internal Medicine, non è di perse pericoloso o mortale, ma predispone più facilmente al rischio di ictus ed infarti.
Un rischio, quello di avere fibrillazione atriale, che nei diabetici è accentuato se sono in terapia con farmaci contro il diabete.
Precedenti studi hanno esaminato la relazione esistente tra diabete e fibrillazione atriale, anche se con dati sempre contrastanti, e spesso non hanno preso in considerazione un aspetto di primaria importanza, l’obesità che, è noto, aumenta sia il rischio diabete che il rischio di fibrillazione atriale.

Bambini obesi vittime del bullismo

I bambini obesi hanno già di per se una serie di problemi non indifferenti nel campo della salute, come un rischio maggiore di contrarre malattie gravi come il diabete di tipo 2 o condizioni pericolose come il colesterolo alto e la pressione alta. A questi, secondo un recente studio di ricercatori dell’Università del Michigan, si deve purtroppo aggiungere anche il fatto di essere target favoriti dei bulli.

Poca consapevolezza sul girovita come fattore di rischio per malattie gravi

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Secondo una recente ricerca la gente non è consapevole dei rischi per la salute che può provocare un girovita eccessivo.
BBCNews riporta infatti che un recente sondaggio, condotto nel Regno Unito su un campione di 2.085 persone ha ottenuto come risultati che il 97% degli intervistati non erano a conoscenza del fatto che l’accumulo di grassi intorno alla vita ed all’addome sia un fattore di rischio riconosciuto per una serie di disturbi e malattie talvolta anche molto gravi, come tumori e diabete.
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