I prodotti “sugar free” non servono per dimagrire

di Redazione

Se i prodotti "sugar free" hanno un senso per i diabetici, non sono invece efficaci per ridurre l'apporto calorico.

dolciumi

In un epoca in cui l’obesità ed il diabete sono diventati problemi di salute preoccupanti e che coinvolgono un numero sempre maggiore di persone, la preoccupazione per il cibo che si mangia è diventata molto più forte, e tra i consumatori si è accentuata, a quanto riporta un recente articolo del Los Angeles Times, la tendenza a consumare prodotti a basso contenuto di zuccheri o senza zucchero.

Ma il quotidiano statunitense rileva come tale tendenza, se ha un senso per il diabetico, che consumando prodotti “sugar free” può in qualche modo tenere a bada l’apporto di zuccheri nell’organismo, non è invece efficace per coloro che invece optano per cibi senza zucchero nella speranza di ridurre le calorie in eccesso.

Secondo Mary Ann Johnson, docente di alimentazione e nutrizione presso l’Università della Georgia e portavoce della American Society for Nutrition, il fatto di non avere zucchero non significa che questi prodotti non presentino alti livelli di farine, proteine e grassi, che in ogni caso hanno un loro impatto importante nell’apporto calorico giornaliero.

Gli snack senza zucchero per esempio sono dolci perchè vengono confezionati con una specifica classe di edulcoranti denominati polialcoli, che comprendono il maltitolo, il sorbitolo, il mannitolo e lo xilitolo, carboidrati che spesso derivano dall’amido, dal mais e perfino dal legno di betulla.

Visto che il corpo non può digerire o metabolizzare polialcoli, questi forniscono quindi meno calorie (circa 1,5-3 calorie per grammo, contro le 4 calorie per grammo del saccarosio, lo zucchero normale).

Il contenuto calorico ridotto però ha un rovescio della medaglia perchè, visto che non li si assorbe, questi prodotti possono provocare effetti lassativi e diarrea.

Gli alimenti senza zucchero poi hanno anche un altro aspetto negativo, se si vuole più grave, secondo quanto afferma il dottor Mark Urman, direttore medico del Heart Center presso il Cedars-Sinai Heart Institute: in genere se lo zucchero viene rimosso restano forti quantità di carboidrati raffinati, e l’assunzione di questi è stata associata all’aumento dei livelli di colesterolo “cattivo” (LDL) ed ad un più alto rischio di diabete e malattie cardiache.

In più altri studi hanno dimostrato come le persone che consumano grandi quantità di zuccheri tendono a mangiare una dieta a basso contenuto di calcio, fibre e minerali e vitamine, e, secondo l’American Heart Association, passare a prodotti “sugar free” fa ben poco per porre rimedio a tali scelte alimentari poco salutari.

Alcune ricerche suggeriscono inoltre che il consumo di dolcificanti artificiali può anche ingannare il corpo, che richiede ancora più calorie di quelle di cui altrimenti avrebbe bisogno.

E, suggeriscono i dentisti, della Dental Association, gli alimenti senza zucchero non sono nemmeno un buon modo per evitare la carie, perché i batteri che causano la carie dentaria non si nutrono solo di zucchero ma anche di carboidrati.

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