Fibromialgia, come si fa la diagnosi?

di Redazione

Non esiste un test specifico capace di dire con certezza se un individuo soffre di fibromialgia. Per questo motivo può essere molto difficile effettuare una diagnosi ed avviare le giuste cure. Spesso passano molti anni, dai 3 ai 7 in media, prima di giungere ad una conferma di fibromialgia e questo dipende anche dal fatto che i sintomi possono essere molto vari e simili ad altre patologie comuni. Cerchiamo di capire come si fa quindi la diagnosi e quali possono essere le terapie più adeguate.

diagnosi fibromialgia

Diagnosi di fibromialgia: test e malattie da escludere

Durante la visita il medico indagherà sui sintomi e su quanto questi influenzano la qualità della vita. Necessaria anche una osservazione clinica del corpo, per verificare l’eventuale presenza di segni tipici di altre condizioni. Ad esempio? Un gonfiore alle articolazioni può far predisporre alla diagnosi di artrite più che di fibromialgia. Questo è importante da sottolineare perché il processo diagnostico procederà andando ad escludere altre malattie che possono comportare una sintomatologia simile. Tra queste troviamo:

  • La sindrome da stanchezza cronica (nota anche come encefalomielite mialgica, o ME) – una condizione che causa stanchezza a lungo termine
  • L’artrite reumatoide – che provoca dolore e gonfiore alle articolazioni
  • La sclerosi multipla (MS) – una patologia del sistema nervoso centrale che colpisce il movimento e l’equilibrio

I principali test utilizzati per verificare queste condizioni sono le analisi delle urine e del sangue, spesso abbinate a radiografie o altre scansioni radiologiche. Va detto però che avere una di queste patologie non esclude necessariamente la fibromialgia, potrebbero cioè essere concomitanti,come spesso accade per l’artrite reumatoide.

 

Diagnosi fibromialgia, la valutazione dei sintomi

Più in generale affinché si effettui una diagnosi di fibromialgia è importante valutare la presenza di alcuni fattori. Si utilizzano cioè dei criteri specifici di analisi dei sintomi. I più comuni sono:
• La presenza di un dolore forte in almeno 3-6 punti diversi del corpo o in alternativa, un dolore lieve in più di 7 aree
• I sintomi sono rimasti costanti per almeno tre mesi.
• Sono state escluse altre patologie come cause di questi sintomi.
L’entità del dolore viene a volte valutata applicando una leggera pressione su alcuni “punti dolenti”, dove il dolore è più forte . La fibromialgia può essere correlata anche ad altre malattie come la depressione, l’ansia o la sindrome dell’intestino irritabile. Ovvero se si hanno i sintomi della fibromialgia e tali patologie, la diagnosi mirerà più facilmente alla fibromialgia stessa.

Quali cure?

Purtroppo non esiste una cura per la fibromialgia, ma numerose possibilità per il trattamento di alcuni sintomi dolorosi. Tra questi sicuramente gli antidolorifici, antidepressivi, rilassanti muscolari, medicinali per curare l’insonnia, eccetera. Meglio evitare il fai da te, per avere, con l’ausilio di un medico, indicazioni terapeutiche più precise. Alcune persone con fibromialgia provano beneficio con trattamenti complementari o alternativi come l’agopuntura, il massaggio, la manipolazione e l’aromaterapia, anche se attualmente non ci sono conferme scientifiche sull’efficacia degli stessi.

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Fonte: NHS.uk

Foto: Thinkstock

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