Non fu il piombo ad uccidere Beethoven

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Tra le complicazioni di salute, che per lungo tempo sono state considerate la causa della morte del famoso compositore Ludwig van Beethoven, gli studiosi avevano ipotizzato ci fosse l’avvelenamento da piombo.
Una teoria che posava le sue fondamenta su una serie di considerazioni: innanzitutto il piombo provoca irritabilità, una condizione per la quale il celebre musicista era ben noto; ed anche coliche, insufficienza renale ed insufficienza epatica, cause per le quali si racconta nelle cronache che Beethoven sarebbe morto all’età di 56 anni.
Una recente ricerca ha però escluso, sulla base di approfonditi esami, che il piombo sia stata la causa della morte del compositore.

Aumentano i casi di pertosse negli Stati Uniti

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La pertosse era un tempo una malattia particolarmente grave per i bambini, e solo dalla metà degli anni ’40, con l’introduzione del vaccino i casi di infezione dal batterio Bordetella Pertussis si sono dimezzati nel mondo, soprattutto nell’occidente industrializzato.
Un calo che si è registrato fino alla metà degli anni ’70, ma che, rivelano le autorità statunitensi, ha conosciuto un’inversione di tendenza in questi ultimi anni.
L’infezione batterica si diffonde attraverso l’aria: tossire, starnutire, o anche semplicemente parlare sono già veicoli di contagio.

Ingestione di batterie elettriche nei bambini un rischio in crescita

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Nel mondo visto attraverso gli occhi di un bambino, quelle minuscole batterie elettriche così comuni ormai in giocattoli e dispositivi elettronici vari potrebbero apparire come pillole magiche, in grado di fornire al bambino potere ed energia. Ciò potrebbe indurli ad ingoiarle, con gravi rischi per la salute. Un allarme è stato di recente lanciato recentemente sulla rivista Pediatrics, in seguito alla diffusione massiccia di questo nuovo tipo di batterie.
Secondo il centro antiveleni statunitense tra il 2007 ed il 2009 le segnalazioni di incidenti per i quali i bambini hanno ingerito una batteria al litio sono stati compresi tra 3.461 e 3.758.

Rimedi naturali contro i parassiti intestinali

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Chi pensa di essere infettato da parassiti intestinali dovrà sicuramente rivolgersi al proprio medico, sia per la diagnosi che per le terapie necessarie a debellare il parassita. Oltre a ciò, è opportuno anche sapere che una dieta controllata e mirata ed alcuni alimenti in particolare possono offrire un ottimo aiuto nel debellare parassiti come tenia ed ossiuri.

Olio di oliva efficace contro la colite ulcerosa

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Continuano ad aumentare studi e ricerche che evidenziano le proprietà benefiche dell’olio di oliva. Di recente per esempio negli Stati Uniti è stato presentato, in occasione della Digestive Disease Week, una ricerca realizzata da scienziati della University of East Anglia’s School of Medicine che ha evidenziato le proprietà benefiche dell’olio di oliva sulla colite ulcerosa.
Questo disturbo fa parte del gruppo delle cosiddette malattie infiammatorie croniche intestinali, ed è responsabile della formazione di ulcere nei tessuti di rivestimento dell’intestino nell’area del colon e del retto. Disturbo che tra le espressioni sintomatiche annovera dolori addominali, diarrea e perdita di peso.

Si muore di meno in Islanda ed a Cipro

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Islanda e Cipro sono i due luoghi al mondo dove è più basso il rischio di morte. Lo hanno stabilito in uno studio recentemente apparso sulla rivista The Lancet, e realizzato da ricercatori statunitensi ed americani, finanziati dalla fondazione del noto magnate Bill Gates.
Dati che risultano tra le altre cose in forte contrasto con il fatto che la mortalità infantile statisticamente è in calo a livello globale, un fenomeno che fino ad oggi le autorità sanitarie pensavano avrebbe anche avuto come conseguenza la riduzione del numero di decessi tra gli adulti.

Allarme sulla tubercolosi farmaco resistente

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Un nuovo allarme riguardo alla crescita dei casi di tubercolosi resistente ai farmaci (MDR-TB l’acronimo inglese) è stato recentemente lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. 440.000 i casi accertati al mondo nel 2008, dei quali un terzo è deceduto.
Quasi la metà dei casi si sono verificati in Cina e in India, le aree la mondo più colpite, seguite da vicino dalla Russia, dove, in tre province, un caso ogni 4 sono risultati essere infezioni tubercolotiche del tipo farmaco-resistente.
Nel mondo, i casi di tubercolosi accertati sono sull’ordine dei 9,4 milioni di infezioni, con 1 milione ed 800 mila decessi conseguenti, lo sviluppo di batteri farmaco resistenti resta ancora tutto sommato un fenomeno relativamente ridotto.

Tuttavia gli esperti temono che tale forma di tubercolosi sia destinata a crescere, complicando le modalità di trattamento ed influendo sui costi globali.

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