Aumentano i casi di pertosse negli Stati Uniti

pertosse

La pertosse era un tempo una malattia particolarmente grave per i bambini, e solo dalla metà degli anni ’40, con l’introduzione del vaccino i casi di infezione dal batterio Bordetella Pertussis si sono dimezzati nel mondo, soprattutto nell’occidente industrializzato.
Un calo che si è registrato fino alla metà degli anni ’70, ma che, rivelano le autorità statunitensi, ha conosciuto un’inversione di tendenza in questi ultimi anni.
L’infezione batterica si diffonde attraverso l’aria: tossire, starnutire, o anche semplicemente parlare sono già veicoli di contagio.

La malattia di per se non è mortale, ma può portare a diverse gravi complicazioni, in primo grado la polmonite, e poi infezioni alle orecchie e persino convulsioni nei bambini più piccoli.

In generale i neonati sono tra coloro che più possono patire le conseguenze della pertosse.

L’allarme di una possibile recrudescenza della malattia proviene dalla California, dove si è registrato un aumento dei casi doppia della norma, con alcuni decessi tra i bambini più piccoli.

Il Los Angeles Times riporta che gli esperti stanno valutando, come miglior sistema per contrastare la diffusione dei contagi una strategia denominata “cocooning”, che consiste nella vaccinazione massiccia di tutti coloro che sono stati a contatto con bambini affetti dal male, madri, padri, fratelli e sorelle e persino i nonni e le nonne.

Se la pertosse è più comune nei bambini, può comunque colpire gli adulti, anche quelli che sono stati vaccinati in passato, e per i quali è importante sottoporsi ad un richiamo.

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