Farmaci contro l’ipertensione efficaci contro il tumore al seno

seno

I farmaci per mantenere normale la pressione sanguigna sono in grado di ridurre la possibilità che il tumore al seno si diffonda attraverso metastasi in altre parti del corpo. Una teoria recentemente verificata in una ricerca realizzata da scienziati tedeschi e britannici e presentata in occasione dell’European Breast Cancer Conference di Barcellona.
I processi biologici che innescano metastasi non sono ancora pienamente compresi, anche se si sospetta che gli ormoni, in particolare gli ormoni dello stress, giochino un ruolo di notevole importanza nella vitalità delle cellule tumorali e di conseguenza nella loro capacità di diffondersi.

Farmaco specifico contro i dolori mestruali in fase di test

pillole

Una compagnia farmaceutica britannica sta cercando di sviluppare un farmaco specifico per combattere la dismenorrea, termine con il quale vengono identificati i dolori mestruali.
Il farmaco sperimentale, denominato VA111913, è attualmente giunto al secondo livello clinico di sperimentazione, come hanno illustrato i ricercatori in occasione del meeting annuale della American Chemical Society statunitense.

Attualmente i dolori mestruali vengono trattati con antinfiammatori ed antidolorifici, che però non sono stati studiati specificamente per questo scopo, anche se procurano sollievo e riduzione dei dolori.

Dismenorrea

dolore

Dismenorrea è il termine con il quale si indicano i dolori che occorrono durante il periodo mestruale.
E’ un sintomo molto comune, che si verifica, si stima, in circa la metà della popolazione femminile, e che si manifesta come un dolore sordo e molto intenso che si verifica nel basso addome e si irradia verso la parte bassa della schiena e sulle cosce.
E’ un malessere che si può verificare in tutte le età della donna, e se per qualcuna il dolore è contenibile e non impedisce lo svolgimento delle attività quotidiane, per altre il male è così intenso da impedirle.
La medicina divide la dismenorrea in due diverse tipologie: primaria, quando occorre senza che vi siano anomalie nell’organismo, e secondaria quando invece i dolori sono la conseguenza di qualche disturbo ginecologico.

Alti livelli di un ormone legati alle morti per tumore

microscopio

Elevati livelli di un ormone chiamato fattore di crescita insulina-simile (IGF-1), sono stati recentemente associati, da uno studio condotto da ricercatori dell’Università della California ad un aumento del rischio di decessi per tumore.
I risultati, pubblicati nel numero di marzo della rivista Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, suggeriscono che l’IGF-1 potrebbe rivelarsi un utile marcatore per predire il rischio di tumori.
Questo componente, che ha una struttura simile a quella dell’insulina, è regolato da un ormone, denominato ormone della crescita, e viene prodotto nel fegato. Con l’aumento dell’età esso si presenta in quantità sempre più ridotta, tanto da far pensare che la sua riduzione sia legata all’invecchiamento del corpo.

Ormone dello stress favorisce la dipendenza da alcool

alcolista

Un ormone dello stress sarebbe responsabile dell’alcolismo, almeno negli animali, come ha recentemente ssostenuto un’equipe di ricercatori dello Scripp Research Institute grazie ad una ricerca prossimamente pubblicata su Biological Psychiatry.
Una ricerca che potrebbe fornire in futuro spunti di sviluppo per strategie terapeutiche per coloro che soffrono di dipendenza.
La ricerca si rivela essere un importante passo in avanti nella comprensione di come cambia il cervello da una condizione normale ad una di dipendenza alcoolica.

Rughe intorno alla bocca più numerose e profonde nella donna

bocca

I dermatologi hanno scoperto un’ennesima prova della differenza di genere. Questa volta si tratta delle rughe intorno alla bocca, che sembra, da recenti studi, siano una prerogativa della donna, che le acquisisce in numero maggiore e più profonde rispetto all’uomo con l’avanzare dell’età.

La differenza era già nota ed evidente, ma la recente ricerca pubblicata su Aesthetic Surgery Journal fornisce prove scientifiche in merito. I ricercatori dell’University Medical Center di Utrecht in Olanda, hanno eseguito i loro studi sulla pelle intorno al labbro superiore in uomini e donne deceduti, scoprendo una differenza sostanziale tra di essi nella struttura di pelle, dei muscoli e delle ghiandole pilifere.

Un ormone dell’appetito riduce il rischio di Alzheimer

hamburger

Alti livelli di un ormone che ha un ruolo importante nello stimolare l’appetito sembrano essere strettamente legati a minori rischi di malattie degenerative come l’Alzhimer.
Uno studio corposo, quello di un gruppo di ricercatori statunitensi, durato 12 anni, del Boston University Medical Center, che ha coinvolto circa 200 volontari, nell’intento di verificare se la presenza dell’ormone leptina e lo sviluppo del Morbo di Alzheimer ci fosse un associazione evidente.
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