Avocado proprietà

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In questi giorni stiamo trattando dell’omeopatia e delle proprietà di alcuni alimenti che possono aiutare a curare alcune patologie senza particolari controindicazioni; abbiamo infatti parlato delle proprietà del tiglio, di quelle del finocchio e delle proprietà del ribes nero, mentre oggi vogliamo parlare dell’avocado.
L’avocado è un frutto unico nel suo genere in quanto è ricco di grassi e povero di zuccheri semplici ed è una specie arborea da frutto che appartiene alla famiglia delle Lauracee, genere Persea.

L’Alzheimer non colpisce chi consuma alcol moderatamente

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Dopo la recente scoperta che il morbo di Alzheimer si origina dal fegato e non dal cervello come si è sempre pensato, oggi uno studio ha dimostrato che un moderato consumo di alcol aiuterebbe a prevenire la demenza senile e il morbo di Alzheimer.
La ricerca spiega che un eccessivo consumo di alcol sicuramente rallenta le attività cerebrali e danneggia la memoria in maniera irreversibile, mentre un consumo leggero di alcol aiuterebbe a prevenire la malattia.

L’Alzheimer ha origine dal fegato

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Il Morbo di Alzheimer è ancora in fase di studio da parte dei ricercatori poichè non si sono ancora stabilite le cause che lo provocano e non si è ancora arrivati a trovare una cura efficace.
Ma un nuovo studio, in corso in questo periodo, sembrerebbe suggerire che le placche che vengono associate all’Alzheimer abbiano origine dal fegato e non nel cervello, come si è pensato da sempre.
Questa scoperta è sensazionale perchè porterebbe a delle cure più mirate che potrebbero semplificare potenzialmente i trattamenti di prevenzione e cura della malattia.

Alzheimer più a rischio di attacchi epilettici

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Le persone con malattia di Alzheimer hanno un rischio maggiore di attacchi epilettici e convulsioni, secondo un recente studio realizzato da ricercatori del centro di studi Janssen Alzheimer Immunotherapy Research & Development. Per realizzare lo studio i ricercatori hanno analizzato dati provenienti da quasi 15.000 pazienti britannici di età superiore ai 50 anni, confrontando i dati raccolti con quelli di un analogo gruppo di persone della stessa fascia di età ma non colpiti dal male.

Una testa più grande preserva dal morbo di Alzheimer

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Una scatola cranica grande sembra proteggere meglio dai rischi della demenza senile e da malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.
Lo hanno verificato in uno studio di recente pubblicato su Neurology un gruppo di ricercatori tedeschi dell’Università di Monaco.
Gli scienziati hanno reclutato 270 pazienti provenienti da diversi paesi, Stati Uniti, Canada, Grecia e Germania, ed hanno operato su questi una serie di rilevamenti che comprendevano la valutazione della funzionalità della memoria, la scansione del cervello, test cognitivi ed anche la misurazione della scatola cranica.

I malati di Alzheimer mantengono il ricordo emotivo

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Un nuovo studio di ricercatori dell’Università dello Iowa offre una serie di indicazioni interessanti sulla modalità relazionale da tenere con le persone malate di Alzheimer e con problemi di memoria: anche se il paziente può dimenticare uno scherzo o un gesto di affetto, è però in grado di mantenere il ricordo dell’esperienza emotiva vissuta, e ciò può influire in maniera sensibile sull’umore generale del malato.
La ricerca si è svolta con l’osservazione di cinque pazienti affetti da un male neurologico raro che danneggia l’ippocampo, quell’area del cervello dove vengono immagazzinati i ricordi, sia quelli brevi che quelli a lungo termine.

Perdita dell’olfatto e Alzheimer

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Una nuova ricerca eseguita su topi da laboratorio suggerisce che la perdita dell’olfatto potrebbe servire come un indicatore precoce dell’insorgere del morbo di Alzheimer.

Si sapeva già che le persone affetta da questa forma comune di demenza senile soffrono della perdita dell’olfatto, la nuova ricerca ha però voluto approfondire la ricerca per individuare un potenziale legame diretto tra lo sviluppo delle placche amiloidi nel cervello, che originano la mallattia, ed il peggioramento del senso dell’olfatto.

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