Artite reumatoide e vaccino antinfluenzale

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Una nuova ricerca condotta da ricercatori dell’University Medical Center di Groningen in Olanda ha scoperto che nei pazienti affetti da artrite reumatoide che assumono uno dei farmaci più comuni utilizzati contro il disturbo, rituximab, il vaccino antinfluenzale è inefficace nei primi sei mesi dopo la cura con il farmaco.
L’artrite reumatoide, causata da un malfunzionamento del sistema immunitario che attacca gli organi ed i tessuti del corpo, colpisce nel mondo 4,6 milioni di persone.

Vaccini per l’influenza suina in eccesso

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La Francia, insieme ad altri paesi europei come Germania ed Olanda sono pronti a vendere migliaia di dosi di vaccino contro l’influenza suina.
La decisione è stata presa di recente, come è rimbalzato anche si maggiori quotidiani nazionali italiani negli scorsi giorni, dopo che le autorità sanitarie locali hanno deciso che le scorte di vaccino antinfluenzale sono più che sufficienti a contrastare un eventuale ritorno dell’infezione nel paese.

Una scelta che è la diretta conseguenza delle recenti dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha valutato come il picco della pandemia sembra essere stato raggiunto, sia in Europa che negli Stati Uniti.

Rimedi naturali mal di gola

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Il mal di gola è un sintomo molto comune e ricorrente soprattutto durante la stagione invernale. E’ un malessere che può essere causato da diversi fattori che comprendono il fumo e l’aria inquinata, un ambiente in cui l’aria è troppo secca o troppo umida, oppure infezioni di carattere batterico o virale. Gli organi colpiti sono le tonsille, la laringe, la faringe o i linfonodi.

Il mal di gola può presentarsi come sintomo rapido ed improvviso, in questo caso potrebbe essere la manifestazione sintomatica di disturbi di origine batterica, soprattutto se al dolore che diviene sempre più intenso si accompagnano febbre alta e la comparsa di pus sulle tonsille ( le cosiddette “placche”).

Influenza A, gli animali domestici sono a rischio di contrarre il virus?

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Con la recente notizia che un animale domestico, un gatto, era stato colpito dall’influenza A trasmessagli dall’uomo, in molti possessori di animali domestici sono nate spontanee un paio di domande: sono gli animali domestici a rischio di contrarre il virus? Gli animali contagiati possono a loro volta infettare nuovamente l’uomo?
La risposta alle domande, dicono gli esperti, è fondamentalmente negativa. L’influenza H1N1 attualmente in circolazione può passare facilmente da persona a persona, ma non passa dagli animali all’uomo e viceversa tranne in pochi casi rari.

Quando finirà l’allarme per la pandemia?

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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nello scorso giugno aveva decretato il livello 6 per l’influenza suina, di fatto dichiarandola una pandemia, ci vorranno anni prima che questa ritorni ad essere riportata ai livelli di una normale influenza stagionale.
L’allarme resterà quindi tale fino a quando non si verificherà un miglioramento sensibile nella diffusione del contagio.
Ad oggi, tuttavia, non c’è ancora nessuna indicazione su quando ciò potrebbe accadere.
Nelle pandemie passate ci è voluto infatti diverso tempo perchè il virus diventasse meno contagioso, fenomeno che generalmente accade quando le persone cominciano a sviluppare gli anticorpi o si diffondono i vaccini: di norma in passato ciò avveniva nell’arco di due-tre anni.

Influenza suina e gesti quotidiani

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L’influenza suina è alle porte, e la preoccupazione di essere contagiati probabilmente in molti ha già stimolato il ricorso ad una serie di precauzioni per evitare il contagio, come l’utilizzo delle mascherine o il lavarsi le mani con più cura e frequenza.
Tuttavia ci sono una serie di comportamenti abituali e gesti che compiamo quotidianamente dei quali trascuriamo la capacità potenziale di essere facilitatori del contagio, aumentando la possibilità di essere attaccati dal virus.
Vediamone alcuni:

Diagnosi influenza suina, come si cura l’influenza A

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In più occasioni abbiamo trattato il problema dell’influenza suina che sta colpendo mezzo mondo. Sempre più spesso l’influenza suina è stata definita con la lettera A perchè fa parte del ceppo A, ma anche perchè molti associavano l’influenza con la carne con il rischio che molti iniziassero a non comprare più la carne suina.

Il virus si è manifestato per la prima volta sui maiali in Messico e il contagio avveniva da maiale a maiale per via aerea, successivamente il contagio è avvenuto da maiale a uomo e nell’ultima fase da uomo a uomo diventando così edipemia.

A seguito di una diffuzione mondiale l’OMS ha affermato che la trasmissione è diventata pandemia.

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