Sintomi influenza suina

di Redazione

Dopo la Sars e l'influenza aviaria arriva l'influenza suina a gettare nel panico l'intera popolazione mondiale. Sulla malattia regna ancora..

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Dopo la Sars e l’influenza aviaria arriva l’influenza suina a gettare nel panico l’intera popolazione mondiale. Sulla malattia regna ancora grande incertezza ed è per questo che in questo post cercheremo di fornire maggiori dettagli su questa nuova pandemia sulla base delle informazioni diffuse dal Ministero della Salute.

L’influenza suina, in particolare, è una malattia respiratoria dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, una tipologia di virus che è solitamente responsabile delle epidemie influenzali tra i suini. Tali virus causano una bassissima mortalità nei maiali e si manifestano in tutti i mesi dell’anno anche se, in genere, si concentrano prevalentemente durante i mesi invernali, proprio come accade per le influenze della popolazione umana.


I virus dell’influenza suina, in genere, non infettano l’uomo ma, come tutti i virus influenzali, anche quelli dell’influenza suina mutano continuamente. I casi di infezione umana da virus influenzali suini, tuttavia, in genere si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali tra cui soprattutto i lavoratori addetti ad allevamenti e industrie suinicole.

I sintomi dell’influenza suina nell’uomo sono molto simili a quelli della classica influenza stagionale e comprendono febbre, sonnolenza, perdita d’appetito e tosse a cui può essere associato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea.

Contrariamente a quanto credono in molti i virus dell’influenza suina non vengono trasmessi attraverso il cibo. Secondo quanto reso noto dal Ministero della Salute, infatti, cuocere la carne a temperatura interna di 70-80 gradi uccide il virus dell’influenza suina, così come gli altri batteri e virus.

E' difficile distinquere i sintomi di una comuna influenza stagionale con quelli provocati dal virus H1N1

L’influenza suina, purtroppo, si trasmette da persona a persona secondo le stesse modalità di trasmissione dell’influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo starnuto. Il contagio, inoltre, può avvenire anche toccando superfici contaminate con secrezioni infette e e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo motivo, infatti, per ridurre il rischio di infezione è importante lavare molto spesso le mani.

Per diagnosticare l’nfluenza suina è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie durante i primi 4 – 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Il campione deve essere analizato da un laboratorio di riferimento della rete Influnet, con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità.

Secondo quanto reso noto dal Ministero della Salute i farmaci antivirali per il trattamento dell’influenza sono amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir. I virus influenzali suini isolati recentemente, tuttavia, sono risultati essere resistenti alla amantadina e alla rimantadina e, pertanto, solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento dell’Influenza umana da virus influenzale suino.

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