Pressione bassa rimedi immediati grazie al caffè

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Abbiamo già visto diversi modi per combattere l’ipotensione, ma, come spesso accade in medicina, sono tante le sostanze in natura in grado di aiutare il nostro organismo.

Una sostanza che abbiamo trattato molte volte è la caffeina o più semplicemente la bevanda d’eccellenza della cultura italiana ovvero il caffè che, in base a studi scientifici, aiuta a combattere il morbo di Alzheimer, risulta essere salutare per il cuore, aiuta a ridurre il rischio di ictus, risulta essere insieme al tè salutare contro il diabete oltre ad essere ottimo contro il tumore alla prostata.

Giocatori di poker consumano molte sostanze, legali ed illegali

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Quattro giocatori di poker su cinque utilizzano droghe e sostanze, legali o illegali, per aumentare le proprie prestazioni al tavolo verde.
E’ questo il risultato di un’inchiesta realizzata da ricercatori della Nova Southeastern University di Fort Lauderdale, in Florida, che ha rilevato come, accanto a caffeina, bevande energetiche e guaranà, giocatori professionisti e non, in tutto il mondo, usano anche marijuana, cocaina, anfetamine, Valium ed una miriade di altri farmaci per migliorare il loro gioco.

Caffeina e alcool, un mix nocivo

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Miscelare bevande energetiche contenenti caffeina all’alcool può essere anche diventata un’usanza comune tra i bevitori, ma una recente ricerca sostiene che questo mix è ancor meno salutare che bere solo alcool. Perchè, sostengono i ricercatori del College of Medicine dell’Università della Florida che hanno condotto la ricerca, questo può elevare il tasso di ubriachezza, con la conseguenza di peggiorare notevolmente la propria capacità di riflessione e concentrazione, per esempio durante la guida.
Un modo di assumere alcool erroneo, basato sulla convinzione, sbagliata, che il potere stimolante della caffeina contrasti quello depressivo dell’alcool.

La caffeina nel caffè riduce la fibrosi epatica

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La caffeina presente nel caffè riduce la gravità della fibrosi epatica nei pazienti con epatite C cronica.
Lo ha scoperto un nuovo studio realizzato dal National Institutes of Health che ha studiato gli effetti della sostanza su un campione di 117 pazienti, di età media di 51 anni, i quali sono stati seguiti per due anni e monitorati in base al consumo giornaliero di caffeina presente nel caffè ed in altre bevande.
La fibrosi epatica consiste nella cicatrizzazione dei tessuti del fegato, ed è il secondo stadio della malattia epatica, durante la quale le funzioni del fegato si riducono a causa dell’accumulo di tessuto connettivo.

Caffè e tè salutari contro il diabete

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I bevitori di caffè e di hanno un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 secondo uno studio condotto di recente da ricercatori dell’Università di Sidney in Australia.
La ricerca, pubblicata su Archive of Internal Medicine, si è basata sulla comparazione di ben 18 diversi studi fatti recentemente e che hanno coinvolto un campione davvero notevole di persone, 500.000.

Accorpati i risultati, i ricercatori hanno evidenziato come le persone che bevono da 3 a 4 tazze di caffè o di tè al giorno risultano ridurre di un quinto il rischio di contrarre il diabete mellito, comunemente identificato come diabete di tipo 2.

Il caffè riduce il rischio di tumore all’endometrio

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Sebbene non si sappia con preciso il motivo, ricercatori svedesi hanno verificato con un ampio studio su migliaia di donne che il caffè svolge una funzione preventiva nei confronti dello sviluppo dei tumori all’endometrio.
E’ quanto compare sulla rivista International Journal of Cancer di novembre, che riporta una ricerca effettuata da scienziati del Karolinska Intstituet di Stoccolma.
La ricerca si è basata sull’osservazione di un campione di 60.534 donne monitorate in due diverse fasi, una prima volta tra il 1987 ed il 1990 ed una seconda volta a distanza di circa sette anni, nel 1997.

Caffeina e diete non salutari espongono al rischio di aritmie cardiache

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Le persone che bevono molto caffè, ma che non seguono una dieta mediterranea sono più a rischio di avere fibrillazione atriale, che si manifesta quando il cuore batte in maniera irregolare e scostante, provocando sintomi come fiato corto, senso di fatica, ed aumentando i rischi di ictus.
Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università degli Studi di Modena, si è basato su una serie di questionari, somministrati a pazienti cui era stato recentemente diagnosticata aritmia cardiaca, che riguardavano le loro abitudini alimentari compreso il consumo di caffeina.
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