Trattamento per combattere l’allergia alle arachidi

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HealthDay riporta oggi che c’è una speranza all’orizzonte per quei bambini che soffrono di allergia alle arachidi: secondo un recente studio pilota, realizzato da ricercatori dell’ospedale universitario di Cambridge, un gruppo di 21 bambini è stato efficacemente sottoposto ad un trattamento per ridurre l’incidenza di reazioni allergiche provocate dalle arachidi.
Le allergie alle arachidi normalmente si manifestano con sintomi assai seri, come insufficienza respiratoria, asma, costrizione delle vie respiratorie, prurito e gonfiori nel corpo.
Il 10 per cento dei bambini che soffrono di allergia alle arachidi poi sono a forte rischio di shock anafilattico, che può anche rivelarsi mortale.
La sensibilità alle arachidi molto raramente si riduce nel corso degli anni, e può quindi rimanere diminuisce nel corso del tempo, il che significa che il bambino non riuscirà mai a superare questo disturbo potenzialmente pericoloso.

In vino ed alcool presenti agenti allergenici

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Le persone che soffrono di allergie ed asma, possono patire seriamente, ben più che un normale mal di testa, gli effetti di una bevuta eccessiva di vino e alcoolici, perchè questi possono scatenare una serie di disturbi legati agli agenti allergenici presenti nell’alcool.

E’ quanto sostiene un’importante associazione di allergologi statunitensi della American Academy of Allergy, Asthma & Immunology’s Public Education Committee.

Il livello dell’educazione influisce sull’asma

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Una recente ricerca realizzata in Canada avrebbe appurato esserci un legame tra i livelli di educazione e l’asma provocata dalle allergie. Insomma, i più poveri avrebbero un rischio maggiore di sviluppare forme più gravi di asma.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Respiratory Research, è stato realizzato tramite l’osservazione di un campione di 871 adulti, e, valutando i dati raccolti, i ricercatori hanno verificato che coloro che avevano meno di 12 anni in media di istruzione, avevano attacchi di asma più gravi ed erano più spesso obbligati a far ricorso al pronto soccorso: nel corso dell’anno appena trascorso, la percentuale di coloro che si sono rivolti al pronto soccorso sono stati il 55%.

Asma, forte legame tra variazioni genetiche ed ambiente

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Nonostante i progressi compiuti nell’identificazione di geni che possono essere associati all’insorgere dell’asma, la malattia è più complessa di quanto ci si aspetta, ed i fattori genetici sembrano avere sì un ruolo importante ma spesso a sua volta dipendente da altri fattori, tra i quali determinate condizioni ambientali.
Secondo la relazione presentata da un esperto durante l’annuale riunione dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology, 39 geni sono stati individuati da diversi studi come avere un’influenza sullo sviluppo dell’asma. Il problema è che per ognuno di questi geni sono stati realizzati altrettanti studi che invece non riuscivano a dimostrare un’associazione così certa.

Nevrosi e asma, un legame evidente

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Le persone nevrotiche potrebbero essere più inclini a sviluppare l’asma.
E’ un’ipotesi che un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Heidelberg in Germania hanno verificato grazie ad una ricerca che è stata pubblicata recentemente sulla rivista Allergy.
Precedenti studi su animali avevano già dimostrato come una condizione di stress cronico altera i livelli ormonali che possono provocare infiammazioni alle vie respiratorie, con conseguente difficoltà di respirazione.
I ricercatori ritengono che in un carattere nevrotico si possono verificare effetti similari.

Un verme parassita protegge dalle allergie

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Alcuni vermi parassiti intestinali, come l’anchilostoma, potrebbero essere di grande aiuto per scoprire nuove terapie contro l’asma ed altre forme di allergia.
E’ quanto è stato scoperto grazie ad uno studio condotto in un area rurale del Vietnam, dove l’infezione di alcuni vermi parassiti è endemica tra la popolazione e però si registra una percentuale bassissima di fenomeni di allergia.

Il cloro nelle piscine aumenta il rischio di asma ed allergie

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Il cloro, se utilizzato in grandi quantità come disinfettante nelle piscine, aumenta i fattori di rischio, nei bambini, di sviluppare forme di allergia o asma.
Esperti di tossicologia dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato un campione di 847 adolescenti di età compresa tra i 13 ed i 18 anni. Tutti i partecipanti allo studio frequentavano piscine, al chiuso o all’aperto, con tempi di permanenza differenti.
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