Mamme che allattano e girovita

allattamento

I vantaggi dell’allattamento al seno per i neonati sono tanti e ben conosciuti, ed attualmente cominciano a crescere studi e ricerche che indicano come l’allattamento al seno è altrettanto utile per le mamme.
Secondo il Department of Health and Human Services statunitense l’allattamento al seno apporta una serie di effetti benefici per i neonati, tra i quali la diminuzione del rischio di infezioni dell’orecchio, dell’asma, di problemi di stomaco, di malattie respiratorie ed allergie della pelle, di diabete e persino della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS).
Nelle madri, la ricerca ha dimostrato che l’allattamento al seno riduce nella madre il rischio di diabete di tipo 2, di cancro al seno e ovaie e di depressione post-partum.

Tassa sulle bibite gassate per un minor apporto calorico

soda

Se il prezzo delle bibite gassate e zuccherate fosse aumentato del 18% circa, i consumatori, presi nella loro globalità, avrebbero una diminuzione di peso di più di 2 chili. E’ quanto appurato da un recente studio condotto da ricercatori dell’Università del North Carolina, che hanno compiuto una vasta ricerca su un campione di popolazione di più di 5000 giovani adulti, seguiti per un periodo di 20 anni.
L’associazione tra l’aumento del prezzo delle bevande e la diminuzione del peso corporeo si verifica, secondo i ricercatori semplicemente aumentando di circa 1 dollaro il prezzo medio delle bibite, con un apporto calorico che si riduce mediamente di circa 124 calorie al giorno.

Maggior attenzione dei consumatori alle etichette sui cibi

supermarket

L’insistenza con cui negli ultimi anni le autorità sanitarie hanno puntato l’attenzione sull’importanza del legame esistente tra alimentazione e salute sembra aver prodotto i primi risultati interessanti e soddisfacenti.
Almeno negli Stati Uniti, dove una recente ricerca statistica realizzata dalla FDA (Food & Drug Administration), la massima autorità sanitaria su alimentazione e farmaci in America, ha rilevato come sono sempre di più i consumatori che fanno attenzione a quanto riportato sulle etichette dei cibi acquistati, una sensibilità che si riflette anche in una maggior consapevolezza del legame tra determinate diete ed alimenti e lo stato di benessere generale dell’organismo.

Un test del DNA per scoprire la propria dieta ideale

dna test

Un semplice test del DNA potrebbe essere di aiuto a stabilire quale dieta risulta essere più efficace per ogni individuo, anticipando in questo modo la valutazione di quanti chili si potranno perdere seguendola.
E’ il risultato di uno studio preliminare, compiuto su 101 donne statunitensi bianche da parte di un equipe di ricercatori dell’Università di Stanford negli Stati Uniti.
Per ognuna delle donne è stato raccolto un campione di DNA, dal cui codice genetico i ricercatori hanno isolato, tra centinaia, alcuni geni che possono avere un influenza decisiva nella metabolizzazione di grassi e carboidrati.
Le donne coinvolte nell’esperimento sono state divise in tre gruppi, ognuno scelto in base alla presenza di uno di questi geni prescelti, e per ognuna di esse è stata quindi proposta una dieta in relazione o in contrasto con il patrimonio genetico evidenziato.

Frutta e verdure ricche di potassio, prevengono ictus e malattie cardiache

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Durante l’ultima conferenza della Nutrition American Heart Association, tenutasi a San Francisco, due diversi studi hanno confermato come una dieta salutare sia di grande aiuto nel prevenire e tenere lontani i problemi di salute legati a malattie coronariche ed ictus.
Uno studio condotto da ricercatori italiani dell’Università di Napoli per esempio ha rilevato come mangiare in abbondanza cibi ricchi di potassio per esempio, presente in diverse verdure nelle patate e nelle banane, riduce i rischi di attacchi cardiaci, e di ictus.
La ricerca è stata il frutto di un lungo lavoro di indagine su 10 precedenti studi e ricerche pubblicati sulle riviste mediche dal 1966 al 2009. Studi che, sommando il numero dei pazienti coinvolti, prendevano in esame circa 280.000 adulti e che, nei follow-up successivi, dai cinque ai 19 anni, hanno visto oltre 5500 casi di ictus e 3100 disturbi legati a malattie coronariche.

Ridurre l’apporto di sale, un obiettivo importante per la salute generale

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Soprattutto nei paesi anglosassoni, ma oggi anche nell’Europa mediterranea, il sale è uno dei fattori di rischio maggiore per i problemi di salute legati al buon funzionamento dell’apparato arterioso. Una riduzione dell’apporto di sale nei cibi, soprattutto in quelli confezionati o consumati nei ristoranti e nei fast food è un obiettivo imprescindibile per migliorare la salute generale della popolazione, ridurre uno dei fattori di rischio più importanti di malattie cardiovascolari, e dimezzare i costi della sanità.

Il governo americano sta in questi giorni prendendo in considerazione l’ipotesi di adoperarsi per attuare una riduzione del sale nei cibi, nella convinzione che anche solo una riduzione del 10% potrebbe non solo salvare migliaia di vite ma anche abbassare drasticamente i costi che lo stato deve sostenere per assistenza e cure mediche.

Fornello a gas, potenziali sostanze cancerogene?

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Ricercatori norvegesi hanno scoperto che la cottura a gas produce fumi potenzialmente più dannosi di quelli emessi dalla cottura elettrica. Anche se, come puntualizzano a conclusione dello studio pubblicato su Occupational and Environmental Medicine, solo i cuochi professionali e chi lavora in cucina potrebbero essere esposti in maniera sensibile.

Nella cucina domestica il rischio è invece molto basso, sostiene l’autrice dello studio, Ann Kristin Sjaastad, impiegata presso la divisione ambiente e sicurezza della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim. Ed anche per gli chef professionali il rischio non è per il momento ancora quantificabile.
I fumi della cottura, ed anche le emissioni di sostanze cancerogene nell’ambiente nelle diverse modalità di cottura sono da tempo al centro di ricerche sul loro potenziale cancerogeno.

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