Depressione post parto

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Triste o depressa, irritabile o sempre in lotta con chi è intorno, con difficoltà di legarsi al proprio bimbo. O ancora sentire panico ed ansia, avere problemi a mangiare o a dormire, sentirsi incapace di gestire una situazione, rimpianti per essere diventata madre o paura di far del male al bambino. Questi ed altri ancora sono i sintomi più evidente di uno stato di ansia che i medici indicano genericamente sotto il nome di depressione post parto.

Crisi finanziaria aumenta stress ed ansia nei lavoratori

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Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un montare in generali di problemi legati ad ansia e stress, soprattutto tra i lavoratori, causati dalla situazione generalizzata di crisi finanziaria, che ha colpito il pianeta nella sua globalità.
Straordinari, tempi di lavoro più lunghi, preoccupazione di perdere il lavoro hanno fatto si che si sia registrato un aumento considerevole delle persone che ricorrono si rivolgono al medico per problemi come stress ed ansia.

I giochi per sviluppare la mente sono davvero utili?

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Dopo i risultati di una recente ricerca che ha osservato come diversi giochi al computer progettati per l’esercizio delle attività cerebrali non sono così validi come ritenuto, si è aperto un dibattito tra gli esperti sull’effettiva validità di questi.
La ricerca che ha scatenato il dibattito è stata pubblicata di recente su Nature, ed è, a detta dei ricercatori del Medical Research Council Cognition and Brain Sciences Unit e della Società per L’Alzheimer inglese, la più grande mai effettuata in questo ramo di studi.
Secondo i risultati, i giochi in questione non sono in grado di incentivare le facoltà intellettive del cervello, e nemmeno migliorare il quoziente intellettivo.

Evidente legame tra depressione e fumo

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Il legame tra depressione e fumo, un fenomeno da lungo tempo evidenziato dagli studiosi e dagli esperti sanitari, è forte e reale, come ribadisce un recente studio condotto negli Stati Uniti dall’agenzia governativa Center for Disease Control and Prevention.
Gli individui dai vent’anni in su affetti da depressione hanno il doppio delle probabilità di diventare fumatori accaniti e l’evidenza di tale collegamento è riuscita a stupire persino i ricercatori, che hanno pubblicato la loro ricerca per conto del CDC’s National Center for Health and Statistics.

Uno scopo nella vita riduce il rischio di Alzheimer

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Avere una vita piena di attività, un ottimismo di fondo ed uno scopo nella vita sono tutti fattori che, secondo una recente ricerca, diminuiscono il rischio di demenza senile, decadimento cognitivo e morbo di Alzheimer.

L’invecchiamento medio della popolazione ha fatto si che sia diventata molto più comune di un tempo la diagnosi di demenza senile ed Alzheimer, e per questa ragione sono molti gli studi che la comunità scientifica internazionale ha promosso per valutare quali sono le cause della malattia, quali i fattori di rischio e quali le possibili terapie preventive e terapeutiche.
Si è sviluppato anche, in parallelo, un grande interesse per i fattori non strettamente legati alla biologia ma psico-sociali, che potrebbero giocare anche essi un ruolo determinante nello sviluppo della demenza senile.

Negli stati d’ansia il cervello elabora le emozioni in maniera anomala

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Un nuovo studio, pubblicato su American Journal of Psychiatry e condotto da esperti di psichiatria e scienze comportamentali presso la Stanford University, suggerisce che in coloro che sono affetti da una malattia mentale comune e diffusa, denominata disturbo d’ansia generalizzato, il cervello elabora le emozioni in un modo diverso ed anomalo rispetto a quanto avviene nelle persone sane.

Secondo gli autori della ricerca tale scoperta potrebbe in futuro essere di aiuto nell’elaborare strategie terapeutiche e trattamenti migliorati per combattere il male, soprattutto in coloro per i quali gli stati ansiosi risultano essere debilitanti.

Sintomi demenza senile

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La demenza senile è una malattia del cervello che include diversi sintomi, che possono andare dalla difficoltà a ricordare, a comunicare, a comprendere messaggi parole ed informazioni e imparare.
L’American Academy of Family Physicians, ha stilato una sorta di elenco di quelli che potrebbero essere i segnali sintomatologici che rivelano la demenza anche nel suo stadio precoce.

* Dimenticanze significative, una delle più comuni è quella di ripetere più volte la stessa domanda e di non rendersi conto che questa è già stata formulata ed ha già avuto una risposta.

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