Il pessimismo è innato, è scritto nel DNA

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Sembra incredibile, ma gli studiosi hanno dimostrato che il pessimismo in alcune persone è innato.
Un team di ricercatori dell’Università del Michigan ha dimostrato che una certa sostanza chimica che è presente all’interno di alcune cellule del cervello ha una stretta correlazione con una visione negativa della vita.
Quindi a differenza di una semplice depressione stagionale o una depressione post partum, ad esempio, che possono essere curate ed indotte da circostanze esterne.
La scarsità della molecola neuropeptide Y (NPY) è il fattore che distingue le persone che sono pessimiste di natura e hanno così una reazione molto difficile e faticosa di fronte ad eventi stressanti.

Il cervello è influenzato dai batteri intestinali

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Secondo uno studio recente, i batteri intestinali sono in grado di influenzare lo sviluppo del cervello e il comportamento delle persone adulte.
Dopo che è stato scoperto un gene in grado di caratterizzare l’impulsività maschile, ora questa ricerca sostiene che la colonizzazione dell’intestino da parte di alcune tipologie di microbi potrebbe favorire uno sviluppo ottimale del cervello.
Questa ricerca mette così in relazione le abitudini alimentari, i batteri presenti nell’intestino e il ruolo svolto da questi ultimi in relazione agli altri organi, ma in particolar modo sul sistema immunitario.

La sindrome di Morquio, al via la sperimentazione

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La sindrome di Morquio è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva (come la Sindrome di Gorlin Goltz) che è caratterizzata da una displasia sistemica dell’apparato scheletrico, provocata dalla mancanza di un enzima che è responsabile della degradazione dei glicosaminoglicani.
La casa farmaceutica Bio Marin ha dato il via alla sperimentazione per la cura di questa malattia rara che colpisce i bambini i cui sintomi sono riassumibili in una deformità scheletrica durante il processo di crescita e sviluppo che si interrompe bruscamente intorno agli otto anni di vita, per poi aggravarsi (come l’atrofia muscolare spinale).

Trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale

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Qualche tempo fa abbiamo parlato dell’importanza per una donna di donare il proprio cordone ombelicale subito dopo il parto, in modo da poter utilizzare le cellule staminali per la ricerca.
Abbiamo parlato della possibilità di utilizzare le cellule staminali del cordone ombelicale per curare la cornea opaca e di nuovi trattamenti che hanno la funzione di evitare il rigetto durante un’operazione.

Pubertà precoce in Italia

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La notizia potrebbe preoccupare molti genitori, ma questo è un trend che sta andando avanti da qualche anno ormai: la pubertà nei bambini arriva sempre prima.
Infatti in Italia, la percentuale di ragazzine che raggiungono la pubertà prima del tempo, sta aumentando a vista d’occhio tanto che negli ultimi anni si è passati dal 3 al 5%.
In pratica si parla di un anticipo di due anni nella comparsa dei caratteri sessuali secondari che si manifestano già verso i sei/otto anni di età.

Cellule staminali contro la caduta dei capelli femminile

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Spesso si parla di perdita dei capelli e di come si può ovviare il problema con rimedi naturali, come ad esempio la champissage, una massaggio di origine indiana che stimola la circolazione sanguigna della testa e che dà un valido aiuto a combattere lo stress e a migliorare la salute dei capelli.
E’ chiaro che quello che per l’uomo è soltanto un problema, per la donna, la caduta dei capelli, risulta essere uno dei suoi peggiori incubi; ma l’alopecia androgenetica colpisce un gran numero di donne.

SLA: i traumi fisici aumentano la possibilità di insorgenza

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Una ricerca effettuata dai ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano ha dimostrato che esiste una possibile correlazione tra la SLA e i traumi fisici.
Dopo un studio effettuato su 400 pazienti è risultato che molti di loro hanno subito traumi e conseguentemente hanno riscontrato loro la sclerosi laterale amiotrofica.
Questo risulta essere molto evidente tra i calciatori professionisti che hanno una stretta correlazione con la malattia, poichè è la categoria di sportivi che più subisce traumi.

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