Studi recenti invece hanno dimostrato che il sangue contenuto all'interno del cordone ombelicale è ricco di cellule preziosissime
Studi recenti invece hanno dimostrato che il sangue contenuto all’interno del cordone ombelicale è ricco di cellule preziosissime, dette cellule staminali emopoietiche che sono presenti anche nel midollo osseo e sono preposte a formare tutti gli elementi corpuscolari del sangue ossia i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.
In alcune malattie come la leucemia o l’anemia il midollo osseo viene danneggiato e non riesce più a produrre il sangue, però trapiantando le cellule staminali placentari si può ripristinare la funzione del midollo osseo che può iniziare a produrre di nuovo i globuli bianchi, quelli rossi e le piastrine.
Donare il cordone ombelicale è una procedura molto semplice ed indolore sia per la madre che per il nascituro, dato che il prelievo avviene successivamente la recisione stessa del cordone.
subito dopo la nascita, il cordone viene pinzato in due punti e tagliato; il neonato viene staccato e il medico preleva con un ago dalla vena ombelicale il sangue che è rimasto all’interno della placenta e del cordone stesso e poi raccolto in una sacca sterile.
Successivamente questo viene trasportato presso la banca di sangue placentare ed analizzato; se idonea, viene congelata e conservata nell’azoto liquido ad una temperatura di -196 gradi centigradi nell’attesa di essere richiesta dai centri di trapianto.
Tutto questo è molto vantaggioso in quanto può essere conservato per lungo tempo e utilizzato più in là negli anni da pazienti che ne hanno bisogno.
Il prelievo di sangue placentare può essere effettuato in qualsiasi struttura ospedaliera che abbia una struttura specializzata a cui fare riferimento dove la sacca possa essere conservata.