Chi è assillato dai debiti è più a rischio di obesità

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E’ uno studio singolare, quello condotto da un’equipe di ricercatori tedeschi, ma che può far luce su un aspetto finora non considerato del rapporto tra salute e condizioni socioeconomiche nell’individuo.
Secondo i dati di una ricerca svolta attraverso interviste mirate hanno infatti verificato che le persone indebitate sono più a rischio di obesità.
“Eccessivamente indebitati”, questo il termine utilizzato dai ricercatori, identificava per gli studiosi quelle persone che si trovavano nell’impossibilità di estinguere i propri debiti in un lasso di tempo ragionevole.

Sintomi acidosi metabolica

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L’acidosi metabolica si verifica quando nel sangue si verifica la presenza di acidi in misura tale da influire sul normale grado di acidità del sangue.
Tale fenomeno può essere causato da diversi motivi, che hanno sia origini fisiologiche che patologiche.
Per esempio è un fenomeno che può comunemente svilupparsi nei casi di diabete mellito, oppure in condizioni di sottoalimentazione che provocano quella che viene chiamata chetoacidosi.

L’obesità provoca la riduzione del tessuto cerebrale.

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Una nuova ricerca ha rivelato che le persone anziane obese o in sovrappeso risultano avere il tessuto cerebrale significativamente ridotto rispetto alle persone con peso normale.
Che l’obesità fosse una condizione particolarmente rischiosa è risaputo, così come il fatto che essa è associata a fattori di rischio particolarmente elevati nello sviluppo di alcune malattie, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiocircolatorie ed i tumori. Ora il nuovo studio, pubblicato sulla rivista on-line Human Brain Mapping, rivela che l’obesità influisce anche sulle facoltà cognitive.

Le diete povere di carboidrati aumentano il rischio di arteriosclerosi

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Le diete basate sull’assunzione di grandi quantità di carne, formaggi e pesce, limitando l’apporto di carboidrati, hanno conosciuto una popolarità notevole nel corso degli anni ’90 perchè permettevano una rapida perdita di peso.
Eppure, secondo i ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center tale dieta, nelle sperimentazioni su topi da laboratorio, provoca diversi problemi soprattutto a livello circolatorio, perchè contribuisce ad aumentare notevolmente la formazione di placche di grasso sulle pareti delle arterie.

Nei diabetici la carenza di vitamina D aumenta il rischio di malattie cardiovacolari

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Ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno voluto approfondire il meccanismo, già evidenziato da passati studi, per cui a bassi livelli di vitamina D nei pazienti con il diabete, corrisponde un aumento dei rischi di malattie cardiovascolari.
I ricercatori hanno scoperto che ciò accade perchè nei pazienti diabetici con bassi livelli di vitamina D le cellule del sangue non riescono ad elaborare il colesterolo in maniera normale, e quindi questo comincia ad accumularsi nel sistema arterioso, aumentando i rischi di infarto ed ictus.

Una dieta ricca di grassi dannosa anche a breve termine

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Se studi e ricerche recenti hanno ampiamente dimostrato che una dieta ad alto contenuto di grassi è decisamente dannosa per la salute, non era ancora stato così chiaramente stabilito quanto questo effetto fosse rapido come nello studio condotto da un equipe di ricercatori dell’Università di Oxford. Secondo gli scienziati infatti l’apporto di cibi grassi può essere dannoso per la salute anche a breve termine.
Per sperimentare questa ipotesi i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti sui topi da laboratorio.

Una modica quantità di birra rafforza la densità ossea nelle donne

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Per le donne, bere moderate quantità di birra può essere utile per il rafforzamento delle ossa. Questo sostiene, sulla base di una ricerca condotta su un campione di 1700 donne, un gruppo di ricercatori spagnoli, dell’Università di Estremadura in Caceres, che hanno pubblicato i dati dello studio sulla rivista Nutrition.
La densità ossea delle donne coinvolte nello studio è risultata infatti percentualmente migliore in quelle che bevevano in maniera regolare rispetto alle non bevitrici.
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