Fruttosio associato a diabete e pressione sanguigna elevata

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Una dieta che prevede l’assunzione di alti contenuti di fruttosio, uno zucchero comunemente utilizzato nelle bevande gassate e nei cibi industriali, è legata all’aumento della pressione sanguigna ed allo sviluppo del diabete.
Lo rilevano due studi indipendenti il primo realizzato da un’equipe di ricercatori spagnoli, che lavorano presso l’Ospedale Mateo Orfila, e l’altro condotto da ricercatori americani della Wright State University di Dayton nell’Ohio.
Lo studio spagnolo, condotto su un campione di 74 uomini era destinato a verificare l’effetto dell’assunzione di fruttosio (200 grammi al giorno, molto più elevata della normale dose giornaliera consumata in media da un adulto) sulla pressione sanguigna .

Campi magnetici e nanotecnologie per curare tumori, diabete e dolori cronici

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Molte malattie, come certi tipi di tumore, diabete o dolori cronici, hanno bisogno di cure mediche che non possono essere somministrate per via orale o in altro modo, e che in più dovrebbe essere possibile assumere ad intervalli precisi, a seconda della necessità e per lunghi periodi di tempo. Ancora oggi questa è stata una delle difficoltà maggiori nell’approccio terapeutico e farmacologico nella cura di determinati disturbi.
Ecco però che grazie alle nuove tecnologie, in particolare le recentissime nanotecnologie, i progressi che si potrebbero fare in questo campo rappresentano una vera e propria svolta paradigmatica.

Più cereali integrali meno grasso corporeo accumulato

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Mangiare più alimenti a base di cereali integrali contribuisce a ridurre il grasso corporeo negli anziani. Questo sostiene un nuovo studio statunitense che comparirà nel numero di ottobre della rivista Journal of Nutrition.
La ricerca si è basata sull’esame delle abitudini alimentari – compreso il consumo di pane integrale, riso, popcorn ed altri cereali integrali, frutta e verdura – di 177 uomini e 257 donne, dell’età media di 68 anni.
Nel complesso, i partecipanti consumavano una quantità relativamente scarsa di cibi integrali, in media non più di una volta e mezza al giorno e per un apporto definitivo nel corso della giornata di fibre non superiore ai 18,6 grammi al giorno.

Certi grassi stimolano il cervello ad inibire i regolatori dell’appetito

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E’ inutile sperare che il nostro organismo ponga un freno alla nostre tendenza a mangiare, soprattutto se i cibi in questione sono ricchi di determinati tipi di grassi. Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’ UT Southwestern Medical Center ha scoperto che, negli animali da laboratorio, il grasso di certi cibi che mangiamo raggiunge direttamente il cervello.
Lì le molecole di grasso inducono il cervello ad inviare all’organismo segnali inibitori dell’azione dell’insulina e della leptina, il cui compito è quello di sopprimere l’appetito. Entrambi sono ormoni, ed hanno una funzione fondamentale nella regolazione del peso corporeo.

Fumo, colesterolo ed alta pressione riducono la vita di 10 anni

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Mezza età, di sesso maschile, fumatore e con alta pressione sanguigna ed una dieta ricca di grassi e colesterolo: con queste caratteristiche, si accorciano le prospettive di vita di 10 anni, rispetto a chi ha uno stile di vita più salutare.
Questi risultati sono il frutto di uno studio britannico realizzato in un arco temporale molto lungo, 40 anni, su un campione di 19.000 dipendenti pubblici di età compresa, all’inizio dello studio, tra i 40 ed i 69 anni.
Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, è stato istituito sul finire degli anni ’60, quando in Inghilterra si registrava un picco di malattie vascolari.

Sintomi chetoacidosi diabetica

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La chetoacidosi diabetica è un disturbo pericoloso che insorge quando le cellule dell’organismo non sono più in grado di utilizzare gli zuccheri quando hanno bisogno di energia. Nei diabetici ciò accade perchè mancando l’insulina l’organismo non è in grado di sintetizzare gli zuccheri.
Se le cellule non possono utilizzare lo zucchero, l’organismo comincia ad utilizzare i grassi per ottenere l’energia necessaria.

Sintomi steatosi epatica non alcolica

fegato

NAFLD o steatosi epatica non alcolica, definisce una condizione in cui all’interno del fegato si sviluppa un accumulo di grassi in eccesso, anche in persone che non bevono alcool.
La presenza di grassi nel fegato non è una condizione normale, tuttavia essa può anche non provocare problemi.
In alcuni casi invece, i grassi nelle cellule epatiche possono causare l’infiammazione delle cellule del fegato, e provocare fenomeni di cicatrizzazione, una condizione grave denominata steatopatite non-alcolica, che può provocare disturbi funzionali al fegato e cirrosi.
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