Michelle Obama stimola le industrie alimentari a lottare contro l’obesità

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Quando la First Lady statunitense Michelle Obama ha deciso, alcuni mesi fa, di scendere in campo per combattere l’obesità infantile, un fenomeno che negli Stati Uniti ha le caratteristiche di una vera e propria piaga sociale, si era pensato che le industrie alimentari avrebbero fatto in qualche modo la loro parte, anche se non si sapeva ancora in che modo.
In questi giorni la signora Obama ha annunciato che l’impegno di grandi aziende come Kraft, PepsiCo e Kellogg è una realtà di fatto, dato che questi hanno dichiarato la volontà di tagliare nei loro prodotti 1.500 milioni di calorie nel corso dei prossimi 5 anni.

Frutta secca per ridurre colesterolo e trigliceridi

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Mangiare frutta secca come noci, arachidi, mandorle e nocciole, può essere di grande aiuto per mantenere bassi i livelli di colesterolo. Lo rivela una nuova ricerca statunitense, realizzata da ricercatori della Loma Linda University ed apparsa di recente sulla rivista Archives of Internal Medicine.
Uno studio basato sulla revisione di 25 precedenti ricerche, che nel totale prendevano in considerazione un campione di 600 persone, che, mangiando una media di 67 grammi di frutta secca al giorno per un periodo di 6-8 settimane, sono risultati avere una riduzione media del colesterolo intorno al 7,4%.

Mangiare peperoncino per bruciare calorie e grassi

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Bruciare calorie seduti comodamente a tavola? Secondo gli scienziati del Center For Human Condition dell’Università di California a Los Angeles si può, basta mangiare peperoncino.
E’ quanto i ricercatori hanno affermato durante il convegno nazionale Experimental Biology 2010 che si tiene in questi giorni negli Stati Uniti.
Già in passato alcuni esperti avevano avanzato l’ipotesi che le sostanze piccanti contenute nel peperoncino non solo bruciano la lingua ma aumentano anche di qualche punto la temperatura corporea.

Quali frutti e verdure offrono il miglior apporto nutritivo?

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Alla conferenza Experimental Biology 2010 di Anaheim, in California, alcuni esperti statunitensi, hanno affermato che frutta e verdura, che rappresentano il miglior apporto nutritivo per una dieta sana ed equilibrata, non offrono tuttavia lo stessa quantità e qualità di “fitonutrienti”.
Non sempre insomma la verdura e la frutta che vengono consumati più di frequente sono quelli che contengono il più alto quantitativo di sostanze benefiche per l’organismo. Per fare un esempio, l’apporto di beta-carotene delle carote, potrebbe essere almeno 15 volte superiore mangiando patate dolci.

Quattro comportamenti poco salutari che accorciano le aspettative di vita

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La combinazione di quattro comportamenti non salutari – fumo, mancanza di esercizio fisico, cattiva alimentazione ed elevato consumo di alcool – aumenta notevolmente il rischio di morte prematura.
E’ quanto rivela uno studio di recente pubblicato su Archives of Internal Medicine, che ha preso in considerazione un campione di 4.886 persone dai 18 anni in su, intervistate negli anni 1984 e 1985 e seguite al follow-up venti anni più tardi.

Variazioni genetiche alla base della propensione al fumo

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Tre relazioni, comparse di recente sulla rivista scientifica Nature Genetics, hanno evidenziato come ci potrebbe essere un fattore genetico responsabile della predilezione per il fumare, e che questo inoltre avrebbe anche una sua importanza nella possibilità che il fumatore riesca o meno a smettere.
Una delle tre relazioni redatta dai ricercatori della University of North Carolina, realizzata analizzando i genotipi di più di 74 mila persone, ha identificato nelle variazioni genetiche sul cromosoma 15 la propensione a fumare.

Poca consapevolezza sul girovita come fattore di rischio per malattie gravi

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Secondo una recente ricerca la gente non è consapevole dei rischi per la salute che può provocare un girovita eccessivo.
BBCNews riporta infatti che un recente sondaggio, condotto nel Regno Unito su un campione di 2.085 persone ha ottenuto come risultati che il 97% degli intervistati non erano a conoscenza del fatto che l’accumulo di grassi intorno alla vita ed all’addome sia un fattore di rischio riconosciuto per una serie di disturbi e malattie talvolta anche molto gravi, come tumori e diabete.
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