Malattia polmonare ostruttiva cronica

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La malattia polmonare ostruttiva cronica, identificata dall’acronimo inglese COPD e da quello italiano BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), si riferisce a quel gruppo di malattie che causano il blocco del flusso d’aria nei polmoni e provocano problemi respiratori. Tra di queste alcune sono l’enfisema, la bronchite cronica e l’asma.
Nell’occidente industrializzato questa famiglia di malattie è particolarmente diffusa, ed è una delle prime cause di morte. L’uso del tabacco è tra i maggiori imputati come causa scatenante della malattia, seguito a poca distanza dall’asma, e dall’esposizione all’inquinamento atmosferico. Altri fattori scatenanti sono di origine genetica, ed anche infezioni e disturbi alle vie respiratorie giocano un ruolo di una certa importanza.

Pubblicità di sigarette le rende appetibili tra le adolescenti

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La battaglia contro il vizio del fumo, soprattutto negli adolescenti, si combatte anche rilevando quali sono i canali attraverso i quali i teenager cominciano ad essere attratti dalle sigarette, ed uno di questi canali, secondo un recente dibattito sviluppatosi negli Stati Uniti, è quello della pubblicità.
Negli ultimi giorni, grazie ad un nuovo studio, è scoppiata un’aspra contesa che vede schierati da una parte l’industria del tabacco e dall’altra un’importante associazione contro il tabacco, l’American Legacy Foundation, e recenti studi medici realizzati da ricercatori del Moores Cancer Center presso l’Università di San Diego in California.
Il nocciolo della questione è una recente campagna pubblicitaria realizzata per Camel, che sembra aver attratto particolarmente l’attenzione delle ragazze, dai 12 ai 16 anni a causa di come essa è stata confezionata.

Meno intelligenti coloro che fumano?

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I fumatori di sigarette avrebbero un quoziente intellettivo più basso rispetto ai non fumatori, secondo un recente studio condotto da ricercatori israeliani su un ampio campione di giovani reclute in servizio militare.
Secondo lo studio, che ha investigato sulla veridicità di questa associazione su più di 20.000 soldati, il quoziente intellettivo risulta inferiore di almeno 7,5 punti nei fumatori.
Recenti studi avevano già individuato un legame tra la propensione al fumo e disturbi mentali e problemi comportamentali, quest’ultima ricerca ha invece approfondito il rapporto tra fumo e quoziente intellettivo (QI).
Il dottor Mark Weiser dello Sheba Medical Center di Tel Hashomer in Israele ed i suoi colleghi hanno sottoposto i giovani soldati, di 18 anni di età, ad una serie di test d’intelligenza.

Tè verde previene il tumore al polmone

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Per migliaia di anni, in Cina, Giappone, India e Thailandia, il tè verde ha costituito un vero e proprio toccasana, utilizzato nell’alimentazione ed anche per le sue proprietà curative, al punto che un vecchio proverbio cinese afferma che è meglio restare tre giorni senza cibo che uno solo senza tè.
Sia in Asia che in Occidente tale antica usanza è quindi stata sottoposta a studi e ricerche per verificare se effettivamente il tè verde costituisse un alimento naturale dall’alto valore di prevenzione per alcuni disturbi e malattie.
Recenti studi hanno così verificato che esso risulta particolarmente utile nel prevenire il colesterolo alto, le malattie cardiache, l’artrite reumatoide, disturbi al sistema immunitario ed al fegato.
Un recente studio, condotto da ricercatori della Chung Shan Medical University di Taiwan hanno verificato che tale effetto di prevenzione del tè verde risulta particolarmente significativo anche nel caso dei tumori al polmone.

Il tabacco considerato dagli adolescenti la sostanza più nociva

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Un questionario tra gli adolescenti americani ha riportato che statisticamente più della metà di questi pensano che il fumare sigarette sia più dannoso di quanto lo sia prendersi una sbornia oppure usare altre sostanze.
I questionari sulla percezione dei rischi dall’uso e dall’abuso di sostanze sono molto utili, perchè, valutando la percezione che gli adolescenti ne hanno, si possono istituire campagne di prevenzione più mirate alle esigenze del momento.

OMS: fumo passivo, una sfida ancora da vincere

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Nella seconda relazione generale sul tabacco, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che il 95% della popolazione mondiale non è protetto dalle leggi contro il fumo.
L’agenzia internazionale afferma che ancora oggi il fumo passivo è responsabile di almeno 600.000 morti all’anno, ed ha anche riconfermato che il tabacco è ancora la prima causa di morte che si potrebbe evitare grazie alla prevenzione, con cifre superiori ai 5 milioni di vittime l’anno.

Più nicotina con la prima sigaretta del mattino

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Se la prima cosa che si fa al mattino è quella di accendersi una sigaretta, allora bisognerà essere consapevoli che tale pratica aumenta la quantità di nicotina che viene assorbita dal nostro organismo.
Non è chiaro il perchè di ciò, almeno secondo i ricercatori della Penn State University che in proposito hanno dedicato una ricerca, ma secondo loro ciò potrebbe essere dovuto al fatto che la prima sigaretta del mattino viene aspirata con particolare intensità, rispetto alle altre fumate durante il giorno.
Questo significa anche, sempre secondo i ricercatori, che coloro che hanno quest’abitudine sicuramente avranno più problemi nel tentare di smettere di fumare.
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