Le foglie di tabacco potrebbero curare la rabbia

Un recente studio dell’Hotung Molecular Immunology Unit del St. George’s, University of London, ha scoperto che con le foglie di tabacco si potrebbe curare la rabbia, una malattia di cui si sente parlare poco ma ancora molto diffusa anche al giorno d’oggi.

Organizzazione Mondiale della Sanità contro gli additivi contenuti nelle sigarette

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Continua la lotta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità contro il fumo che provoca un alto tasso di morti in tutto il mondo ogni anno.

In questo momento l’OSM ha messo al bando gli additivi che le multinazionali del tabacco utilizzano per rendere più invitante il sapore e l’odore delle sigarette, invogliando così i giovani ad incominciare a fumare.
Le sostanze usate per questo scopo sono più di seicento, al punto che le sigarette che sono in commercio oggi contengono una percentuale molto inferiore di tabacco (quasi la metà) rispetto a quelle di cinquantanni fa.
Per riuscire a mascherare l’odore acre e sgradevole del fumo vengono utilizzati additivi al mentolo o al cioccolato, o addiritura al profumo di sciroppo d’acero, vaniglia, ciliegia o sherry.

Su YouTube la nuova frontiera di spot pro tabacco?

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La pubblicità di sigarette e tabacco è stata da qualche anno bandita sia dalla TV che dalle affissioni pubbliche, ed anche nel mondo del cinema sono sempre di meno le scene che ritraggono gli attori nell’atto di fumare. Sono campagne promosse un po’ in tutto l’occidente industrializzato per ridurre il consumo di tabacco, ritenuto uno dei più pericolosi per la salute pubblica. Ma la necessità per le industrie di tabacco di pubblicizzare i loro prodotti ha trovato, a quanto denuncia un recente studio, una nuova strada per raggiungere i consumatori, soprattutto i giovanissimi: YouTube.

Un successo in Inghilterra il divieto di vendita di tabacco ai minori

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Il divieto di fumare per i minorenni sembra aver ottenuto, almeno in Inghilterra, ottimi risultati nella riduzione dei nuovi fumatori, almeno secondo un recente studio apparso sulla rivista Addiction. Realizzato grazie al monitoraggio di un campione di 1000 adolescenti tra i 16 ed i 17 anni seguiti dall’ottobre 2007, data dell’entrata in vigore della legge che proibisce la vendita di tabacco ai minori di 16 anni, lo studio ha evidenziato un calo sensibile degli adolescenti che iniziano a fumare: dal 24% di adolescenti che iniziano a fumare prima della legge i minori che cominciano a fumare sono scesi al 17%.

Sigarette: i colori chiari ingannano al pari delle diciture “light” e “mild”

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Negli Stati Uniti dal 22 giugno entrerà in vigore il Tobacco Control Act approvato lo scorso anno dal presidente Obama, che sancirà definitivamente la scomparsa di diciture come “light” o “mild” dai pacchetti di sigarette. Ciò perchè i legislatori statunitensi hanno evidenziato come tutti i tipi di sigarette sono dannosi per la salute, ed il fatto di aggiungere queste diciture avrebbe potuto trarre in inganno i consumatori convincendoli che le sigarette “leggere” possano fare meno male.

Si muore di meno in Islanda ed a Cipro

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Islanda e Cipro sono i due luoghi al mondo dove è più basso il rischio di morte. Lo hanno stabilito in uno studio recentemente apparso sulla rivista The Lancet, e realizzato da ricercatori statunitensi ed americani, finanziati dalla fondazione del noto magnate Bill Gates.
Dati che risultano tra le altre cose in forte contrasto con il fatto che la mortalità infantile statisticamente è in calo a livello globale, un fenomeno che fino ad oggi le autorità sanitarie pensavano avrebbe anche avuto come conseguenza la riduzione del numero di decessi tra gli adulti.

Giro di vite contro il tabacco negli USA

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USAToday riporta che negli Stati Uniti la Food & Drug Administration ha annunciato una serie di nuovi regolamenti volti ad impedire il più possibile l’abitudine al fumo presso i minori.
Regolamenti già presenti, in ordine sparso nella legislazione statunitense ed in quella dei vari stati: negli Stati Uniti sono già state bandite le sigarette al profumo di frutta ed ai chiodi di garofano, che sembravano presentare un forte richiamo soprattutto tra i più giovani consumatori, mentre in molti stati è già presente il divieto di vendita del tabacco ai minori.