Legame tra quoziente intellettivo e propensione al suicidio

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Un basso quoziente intellettivo era già stato associato da studi e ricerche ad una più alta probabilità di avere problemi di cuore e con il vizio di fumare, e recentemente uno studio condotto in Svezia ha dimostrato che coloro che posseggono un quoziente intellettivo più basso hanno un maggior rischio di commettere o tentare il suicidio.
Una ricerca che ha esaminato dati raccolti su un campione di 1 milione e cento mila uomini in Svezia, cui è stato testato il QI all’epoca della loro maggiore età.

Crisi finanziaria aumenta stress ed ansia nei lavoratori

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Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un montare in generali di problemi legati ad ansia e stress, soprattutto tra i lavoratori, causati dalla situazione generalizzata di crisi finanziaria, che ha colpito il pianeta nella sua globalità.
Straordinari, tempi di lavoro più lunghi, preoccupazione di perdere il lavoro hanno fatto si che si sia registrato un aumento considerevole delle persone che ricorrono si rivolgono al medico per problemi come stress ed ansia.

Stress sul lavoro e salute nelle donne sotto i 50

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Lo stress sul posto di lavoro aumenta il rischio di malattie cardiache nelle donne sotto i 50 anni, secondo quanto osservato da ricercatori danesi del Glostrup University Hospital, che hanno monitorato un campione di più di 12 mila infermiere arruolate all’interno di un vasto studio nazionale, pubblicando i risultati della ricerca sulla rivista Occupational and Environmental Medicine. La ricerca ha voluto affrontare un campo finora rimasto trascurato, perchè gli studi precedenti avevano concentrato le loro attenzioni soprattutto sugli uomini.

Ormone dello stress favorisce la dipendenza da alcool

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Un ormone dello stress sarebbe responsabile dell’alcolismo, almeno negli animali, come ha recentemente ssostenuto un’equipe di ricercatori dello Scripp Research Institute grazie ad una ricerca prossimamente pubblicata su Biological Psychiatry.
Una ricerca che potrebbe fornire in futuro spunti di sviluppo per strategie terapeutiche per coloro che soffrono di dipendenza.
La ricerca si rivela essere un importante passo in avanti nella comprensione di come cambia il cervello da una condizione normale ad una di dipendenza alcoolica.

Inventario delle condizioni di stress nell’infanzia

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Ricercatori dell’Università di Malaga in Spagna hanno realizzato una sorta di inventario delle condizioni quotidiane che possono creare stress nei bambini e negli adolescenti.
Secondo gli autori dello studio, l’epoca attuale necessita di strumenti per valutare approfonditamente lo stress cui sono sottoposti i giovani, soprattutto in ambito scolastico, ed è per questa ragione che hanno elaborato l’inventario, denominato IIEC (acronimo in spagnolo per indicare l’inventario delle condizioni di stress quotidiano nell’infanzia), recentemente pubblicato sulla rivista spagnola Psicothema.

Un elenco di 25 situazioni di stress nella vita quotidiana, nell’ambito della salute, della scuola, della famiglia e della relazione con i coetanei che sono particolarmente importanti nello sviluppo psicofisico del ragazzo.

Un gene gioca un ruolo importante nel legame tra stress ed alta pressione del sangue

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Lo stress fa aumentare la pressione sanguigna? E’ una domanda da molto tempo al centro di diverse ricerche e studi, come quello, recentissimo, pubblicato su Journal of Clinical Investigation e realizzato da diverse equipe mediche internazionali che hanno collaborato assieme nella ricerca. Università di Friburgo e Muenster, Medical College of Wisconsin, ed altri ricercatori europei e canadesi hanno individuato un gene la cui mancanza sembra essere effettivamente importante nello sviluppo di alta pressione quando l’individuo è sottoposto a stress.

Reprimere la rabbia sul posto di lavoro puo aumentare il rischio di attacchi cardiaci

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Gli uomini che non esprimono apertamente la loro rabbia, se hanno problemi al lavoro, sono doppiamente a rischio di attacco cardiaco. Lo afferma un’equipe di medici svedesi del Research Institute di Stoccolma che ha esaminato un campione di lavoratori di sesso maschile impiegati nella capitale svedese. Le 2755 persone coinvolte nello studio, di età media di 41 anni tra il 1992 ed il 1995 e che al momento della ricerca non avevano mai avuto attacchi cardiaci sono state sottoposte ad un questionario per il quale dovevano illustrare n che modo affrontavano un conflitto sul lavoro.
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