Battito cardiaco come marcatore di problemi ai reni

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Il battito cardiaco potrebbe essere un efficace marcatore per capire quale sarà la condizione di salute delle reni.
E’ quanto afferma una recente ricerca pubblicata online sulla rivista medica Journal of the American Society of Nephrology. Secondo quanto riportato, un alto battito cardiaco a riposo ed una bassa variabilità nella frequenza cardiaca sono stati rilevati dalla ricerca come un segnale di un rischio maggiore di problemi alle reni.

Nuova tecnica nei trapianti del rene evita il rigetto

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Un procedimento innovativo ha permesso ad un’equipe medica britannica di trapiantare con successo il rene in una donna, evitando che questo provocasse fenomeni di rigetto.
Il rene era stato donato dalla sorella, nonostante che precedenti sperimentazioni avevano già stabilito che l’organismo della donna avrebbe respinto, come estraneo, il rene trapiantato.
I medici hanno messo a punto una tecnica innovativa, la “cryofiltration”, per riuscire a bypassare la risposta del sistema immunitario ed i fenomeni di rigetto.

Anomalie nei reni molto comuni

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Circa il 25 per cento delle persone sane hanno anomalie nei reni e nei vasi sanguigni di questi, anche se la maggior parte di queste anomalie non sono gravi né per la persona né per l’eventuale donazione dell’organo ad un altro paziente. Lo hanno verificato i ricercatori statunitensi della Mayo Clinic che hanno esaminato con tomografia computerizzata (TC) i reni e le arterie renali di 2000 adulti donatori volontari.

Almeno un quarto dei potenziali donatori presentavano anomalie tra le quali la più comune era la presenza di calcoli renali, presenti nel 210% circa dei partecipanti.

Piombo nocivo per i bambini anche a livelli bassi

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Nei bambini anche livelli molto bassi di piombo possono danneggiare i reni. Questo il risultato di recenti ricerche effettuate nel Johns Hopkins Children’s Center, che abbassano ulteriormente i limiti stabiliti in passato dal CDC (Center for Disease Control and Prevention), la massima autorità statunitense sul monitoraggio e la salute della popolazione americana, che stabiliva in 10 microgrammi per decilitro il massimo di piombo nel sangue oltre il quale esso diventa nocivo.
Secondo lo studio dunque, pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, anche livelli inferiori di piombo possono essere dannosi.

Sodio e dolcificanti artificiali influiscono sulla funzione renale

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Una dieta ad alto contenuto di sodio e bevande dolcificate favorisce il declino della funzione renale. E’ quanto sostengono due recenti studi realizzati da ricercatori statunitensi del Brigham and Women’s Hospital di Boston.
Il primo dei due studi è stato compiuto su un campione di circa 3000 donne coinvolte in un monitoraggio a livello nazionale, il Nurses Health Study: le donne sono risultate avere un rischio praticamente raddoppiato di rapido declino delle funzioni renali quando aumentavano il livello di sodio assunto durante la dieta. Cosa che tra l’altro recenti studi avevano già osservato accadere su animali da laboratorio.

Cellule staminali per curare disfunzioni renali di origine genetica

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Ricercatori della Harvard Medical School hanno sperimentato un sistema di cura a base di cellule staminali che sembra essere promettente per curare alcuni tipi di disfunzioni renali.
I test sono stati effettuati su topi da laboratorio, che presentavano un difetto genetico simile a quello che nell’uomo, soprattutto tra gli adolescenti, provoca una malattia genetica progressiva delle reni che provoca insufficienza renale, conosciuta come Sindrome di Alport.
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