Tinture in gravidanza: sì o no?

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Una domanda che spesso assale le donne in gravidanza è se si possono fare tinture per capelli permanenti e le risposte variano dal si può, al forse, al ma assolutamente no.
Molti ginecologi si trovano così a fronteggiare un problema, che all’apparenza può sembrare banale, ma che per le donne è una situazione di disagio e non soltanto un vezzo.
Gli specialisti dicono che nel primo trimestre sarebbe meglio non utilizzare tinture, soprattutto contenenti sostanze chimiche (in particolar modo ammoniaca) perchè è il momento in cui si stanno formando gli organi interni nel feto.
La colorazione e la decolorazione del capello è un procedimento che riguarda il fusto, ossia la parte che viene fuori dal cuoio capelluto, per cui le sostanze possono penetrare, sebbene in minima parte, all’interno dell’organismo.

Gravidanza e aereo

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La domanda di molte donne che sono in attesa di un figlio è sapere se è possibile volare in aereo senza correre rischi per il bambino.
La risposta è che si può viaggiare tranquillamente fino alla trentaseiesima settimana di gestazione se la gravidanza procede senza nessun problema.

Seconso recenti studi infatti, la donna può comportarsi esattamente come gli altri passeggeri senza dover incorrere in qualche potenziale disturbo; il periodo migliore, nell’eventualità che il viaggio possa essere programmato, è meglio spostarsi nel secondo trimestre poichè diminuiscono i rischi correlati alla salute del nascituro.

Le compagnie aeree per tutelarsi però, permettono viaggi lunghi alle future mamme che hanno gravidanze singole, fino alla 35esima massimo 36esima settimana, mentre per quelle plurime fino alla 32esima e viene fatto compilare un modulo in cui la passeggera dichiara a che stato della gravidanza si trovi.

Aspirina in gravidanza e infertilità maschile

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Assumere aspirina per lunghi periodi durante la gravidanza può essere rischioso per gli organi genitali dei nascituri maschi.
Questo è quanto si è evinto da uno studio effettuato da alcuni ricercatori dell’università di Copenhagen, secondo i quali l’uso prolungato di questi farmaci potrebbe favorire l’incidenza di criptorchidismo ovvero la mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale: una patologia che può in età adulta, provocare un rischio molto elevato di tumore ai testicoli ed una ridotta produzione di sperma.
Il paracetamolo aumenta il rischio di questo disturbo, arrivando persino a raddoppiare l’incidenza, mentre l’assunzione di aspirina ed ibuprofene potrebbe addirittura quadruplicarlo.

Celiachia e gravidanza a rischio

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La celiachia può provocare l’interruzione di gravidanza perchè, se non curata, divora la placenta, distruggento il luogo in cui il feto si sviluppa e cresce.
Questa scoperta è stata fatta dai ricercatori del policlinico Gemelli di Roma i quali hanno riscontrato un legame profondo tra la malattia e gli aborti precoci.
Molte donne che soffrono di celiachia, se non la curano durante la gravidanza hanno probabilità molto elevate di perdere il bambino, ma il problema è che molte donne con questo tipo di problema ginecologico non sanno di essere celiache, per cui non possono evitare la perdita involontaria del feto.

Mamme dopo i 35 anni

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Ormai l’età per avere un figlio viene sempre più ritardata per una serie di cause che coinvolgono gran parte delle donne in primis il lavoro stabile e un compagno con cui relizzare il sogno della maternità.
In media si ha il primo figlio verso i 30 anni e le gravidanze dopo i 35 sono diventate all’ordine del giorno. E’ vero che con l’avanzare inevitabile dell’età la fertilità nella donna diminuisce notevolmente e l’ invecchiamento condiziona la capacità di concepire.

Lo stress può ritardare la gravidanza

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Elevati livelli di stress possono ritardare la gravidanza. E’ quanto hanno osservato ricercatori della Oxford University, che hanno testato alcuni biomarcatori dello stress su un campione di 247 donne sane di età compresa tra i 18 ed i 40 anni.
Le donne, tutte coinvolte nel tentativo di avere una gravidanza naturale, sono state sottoposte ad un prelievo di saliva, nella quale i ricercatori hanno valutato la presenza di alcuni ormoni già noti per essere segnali significativi di una condizione di stress.

Donne sopra i 30 in gravidanza più a rischio per il bambino se bevitrici

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Le donne sopra i 30 anni che bevono durante la gravidanza hanno un maggior rischio di dare alla luce figli con problemi causati dalla presenza di alcool. Lo ribadisce un nuovo studio condotto da ricercatori della Wayne State University statunitense, e di recente apparso sulla rivista specializzata Alcoholism: Clinical & Experimental Research.
I figli delle donne di questa fascia di età, ed anche più anziane, presentano un rischio maggiore di disturbi categorizzati nella recente ricerca medica dall’espressione “spettro dei disordini feto-alcoolici”, un gruppo di difetti che possono occorrere alla nascita e che vanno a comprendere sia disturbi fisici che mentali, talvolta anche irreversibili ed il rischio di un ritardo mentale permanente.
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