Sciroppo di fruttosio dannoso per la steatosi epatica non alcolica

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I pazienti con steatosi epatica non alcolica hanno una probabilità più alta di contrarre problemi al fegato, anche seri come la cirrosi e l’insufficienza epatica.
Inoltre l’accumulo di grasso nel fegato può provocare infezioni, sviluppo di tessuto cicatriziale, fibroso e duro, sul quale si possono poi formare forme tumorali.
I pazienti con segni di steatosi epatica alcolica dovrebbero smettere di bere alcoolici, che possono causare un ulteriore aggravamento della situazione.
Un recente studio pubblicato su Hepatology, mette in guardia chi è affetto da questo male anche da alimenti e bevande che contengono lo sciroppo di fruttosio glucosio.

Obesità ed alcoolici mettono a rischio il fegato

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Essere obesi o in sovrappeso e bere alcoolici aumenta il rischio di malattie epatiche come la cirrosi, negli uomini come nelle donne.
Lo affermano due recenti studi che compaiono parallelamente sulla rivista medica BMJ. Nel primo studio, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno valutato un enorme campione di cartelle cliniche di donne inglesi di mezza età, 1 milione e 200.000 casi.
Seguite per una media di sei anni, le donne che risultavano essere in sovrappeso o obese risultavano essere a rischio più elevato di cirrosi epatica, e tale rischio aumentava se le donne risultavano anche essere bevitrici, anche con una media relativamente moderata di assunzione di alcoolici.

La caffeina nel caffè riduce la fibrosi epatica

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La caffeina presente nel caffè riduce la gravità della fibrosi epatica nei pazienti con epatite C cronica.
Lo ha scoperto un nuovo studio realizzato dal National Institutes of Health che ha studiato gli effetti della sostanza su un campione di 117 pazienti, di età media di 51 anni, i quali sono stati seguiti per due anni e monitorati in base al consumo giornaliero di caffeina presente nel caffè ed in altre bevande.
La fibrosi epatica consiste nella cicatrizzazione dei tessuti del fegato, ed è il secondo stadio della malattia epatica, durante la quale le funzioni del fegato si riducono a causa dell’accumulo di tessuto connettivo.

Rimedi naturali, il carciofo

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La spinosa corolla del carciofo evoca sicuramente deliziose immagini di piatti, insalate, fricassee e fritture, ma anche un’immagine di salute e di benessere.
Spesso del carciofo si mangia solo il cuore, o la parte tenera delle foglie, ignorando il fatto che proprio nella parte più dura di queste si trovano le proprietà benefiche del carciofo.
Dalle foglie e dal fusto del carciofo si estrae infatti una sostanza che è particolarmente benefica per l’organismo, in particolare per mantenere bassi i livelli di colesterolo.

Esami su proteina del fegato per il suo ruolo nei tumori

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Saperne di più su una proteina presente nel fegato sarebbe di grande aiuto nel trattamento terapeutico di disturbi come infiammazioni, fibrosi e tumori che colpiscono il fegato.
Lo sostengono ricercatori di un team misto di scienziati provenienti da Giappone e Stati Uniti che hanno pubblicato una ricerca in merito sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

L’esercizio fisico dopo una sbornia non riduce gli effetti nocivi dell’alcool

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Per chi è grande bevitore di alcool, ed è avvezzo a prendersi grandi sbornie, poco può fare, per tentare di recuperare, il sottoporsi ad esercizi fisici ristoratori all’indomani di una bevuta colossale.
E’ quanto risulta da un sondaggio condotto nel Regno Unito dal Dipartimento per la Salute, che ha verificato come, in Inghilterra, una persona su cinque tra gli intervistati ammetteva che dopo aver esagerato con l’alcool si sottoponeva ad esercizi fisici per cercare di recuperare.
Ed in effetti tale pratica sembra essere molto diffusa, visto che sul campione di 2421 adulti intervistati risultava che nel 60% dei casi i forti bevitori avevano l’abitudine di recuperare sottoponendosi a sforzi fisici.

Scoperta una proteina che aumenta il livello di colesterolo nei topi

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Una recente ricerca da parte di scienziati statunitensi della Rockefeller University ha scoperto che nella produzione di “colesterolo cattivo” un ruolo importante è giocato da una singola proteina, denominata PXR, che una volta attivata contribuisce alla produzione di alti livelli di colesterolo, un fenomeno che è alla base di molti disturbi e malattie nell’uomo tra i quali l’arteriosclerosi ed il rischio di infarti ed ictus.
E’ la prima volta che un equipe di ricercatori riesce a provare l’impatto diretto di questa proteina nel bilanciamento dei livelli di colesterolo nel corpo.
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