Pericolosità della Dieta Dukan

La Dieta Dukan, salita alla ribalta delle cronache grazie all’interessamento mondiale che ha ricevuto in seguito all’ammissione di Kate Middleton, futura Regina d’Inghilterra, di applicarla costantemente, ha da sempre suscitato le preoccupazioni e le ansie dei nutrizionisti nonché dei dietologi più esperti che, nelle prescrizioni del medico francese Pierre Dukan, hanno sempre intravisto una pericolosa mancanza di scientificità a favore, piuttosto, della globalizzazione di un regime alimentare  che potesse dare lustro e fame al proprio elaboratore.

La questione è certamente complessa, come si può intuire per dichiarazioni che, sia da una parte che dall’altra, sono più sensazionalistiche che sostanziali, e ulteriormente complicata dal fatto che prove certe che il Metodo Dukan manchi di qualsiasi scientificità non sarebbero ancora state presentate né alla stampa, né all’opinione pubblica.

Dimagrire rinunciando ai carboidrati

Si è sempre sostenuto come una dieta, un regime alimentare che sia corretto e funzionale al dimagrimento del paziente obeso, dovesse prevedere, al fine di essere equilibrata e non troppo restrittiva per il soggetto, anche i carboidrati, sostanza alimentare contenuta, per esempio, nel pane, nella pasta, nel riso, nelle patate ed in molti altri differenti alimenti e da sempre considerata quale principale responsabile dell’ingrassamento.

Questa prescrizione, universalmente considerata quale vera da molti nutrizionisti nonché dietologi, potrebbe però non essere tale o, secondo gli ultimi studi condotti in merito, vera solamente in parte.

Prevedere il successo delle diete

Il problema di quanti si trovino in sovrappeso e necessitino, dunque, di cominciare al più presto una dieta adeguata alle proprie caratteristiche e necessità, spesso falliscono, in questo compito così impegnativo, prima ancora di incominciare, prima ancora, cioè, di recarsi da un dietologo, da un nutrizionista o, comunque, da un’altra figura professionale, spaventati dalle possibilità di insuccesso.

Si vorrebbe verosimilmente conoscere, sin dai primi approcci con il nuovo regime alimentare e le nuove regole per l’attività fisica, se tutto ciò funzionerà oppure ancora se, per l’ennesima volta, si andrà incontro ad un fallimento.

FARMACI DIETETICI PERICOLOSI

Fallimento in cui si incorre, purtroppo, più spesso di quanto si sia portati a credere non già a causa della scarsa volontà o del minimo impegno del paziente bensì delle sue caratteristiche metaboliche.

Cos’è la dieta a zona

La dieta a zona (meglio detta Metodo Alimentare Zona), ideata negli anni ’90 dal biologo statunitense Barry Sears e così definita poiché, sulla scorta delle affermazioni di Ippocrate (“Fa che il cibo sia la tua migliore medicina, fai che la tua migliore medicina sia il tuo cibo”), considera ed organizza il cibo in zone (termine che in farmacologia indica la quantità ideale di un medicinale che si dovrebbe assumere affinché sia efficace supponendo che una dose minore sia inutile mentre una superiore sarebbe dannosa), ha lo scopo, sopra ogni altro, di controllare la produzione di insulina, l’ormone che, secondo questa teoria, sarebbe in grado di trasformare i carboidrati in grassi.

&#9658 DIETA MEDITERRANEA E LONGEVITÀ

Dieta efficace usando piatti più piccoli

Il dottor Brian Wansink, psicologo dell’Università Cornell di New York, avrebbe presentato, nel corso di un interessante convegno sul tema dell’American Psychological Association, una rivoluzionaria teoria che, se dovesse trovare conferme scientifiche, potrebbe rivoluzionare il mondo della dietologia aiutando moltissimi pazienti obesi a ridurre l’apporto di calorie e, dunque, a dimagrire preservando le principali funzioni corporee solitamente compromesse da un eccessivo peso.

Secondo l’eminente psicologo, infatti, stoviglie più piccole, oltre a dosi adeguate qualitativamente e quantitativamente (preventivamente stabilite in collaborazione con il proprio dietologo), contribuirebbero a far si che il paziente consumi meno calorie.

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