
Secondo quanto scoperto da un recente studio, dormire bene fa aumentare la produzione di cellule cerebrali che formano la mielina, la guaina isolante delle cellule nervose nel cervello e midollo spinale.
Per tutto il mese di ottobre, e in tutta Italia, sarà’ attiva un’ iniziativa molto importante per quel che riguarda il benessere psicologico. Molti gli argomenti in questione quelli legati

Secondo quanto scoperto da un recente studio, dormire bene fa aumentare la produzione di cellule cerebrali che formano la mielina, la guaina isolante delle cellule nervose nel cervello e midollo spinale.

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Copenaghen, in Danimarca, ha scoperto che il mal di testa potrebbe anche modificare in maniera permanente la struttura del cervello.

Secondo i risultati di un nuovo studio condotto dai ricercatori della Queen Mary University di Londra e la University College London (UCL), alcuni tipi di videogiochi sarebbero in grado di favorire le facoltà cerebrali, migliorare il pensiero strategico e l’agilità mentale.

È risaputo che fare esercizio fisico regolarmente faccia bene alla salute, però secondo quanto scoperto da una recente ricerca condotta dagli scienziati della Princeton University, e pubblicata sul Journal of Neuroscience, fare movimento favorisce la riorganizzazione interna del cervello così che sia più attivo, senza interferenze e resistente allo stress.

Secondo quanto scoperto da un recente studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology (AAN), le attività che coinvolgono e stimolano il cervello come la lettura e la scrittura possano far bene a tutte le età e possono preservare le funzioni cognitive con l’avanzare degli anni.

Gli scienziati dell’Università di Tel Aviv hanno sviluppato una proteina (peptide) in grado di proteggere e ripristinare le funzioni cerebrali, che potrebbe rivelarsi molto utile nella cura delle malattie neurodegenerative oltre che nei casi di compromissione delle facoltà cerebrali come il declino cognitivo, la demenza o la malattia di Alzheimer, ma anche nei casi di SLA e malattia di Parkinson.