Altre abilità mentali oltre alla memoria identificano l’insorgere della demenza senile

puzzle

Secondo una recente ricerca condotta da scienziati e medici dell’University of Kansas, il declino della memoria non è il primo tra i segnali dell’insorgere della demenza senile o dell’Alzheimer.
Lo studio, pubblicato recentemente su Neurology, ha voluto infatti verificare se e quali “skills”, le abilità mentali, fossero segnali indicatori dell’insorgere della demenza, nella convinzione che la perdita della memoria potesse non essere uno dei primi osservabili.
Questo studio risponde ad una reale necessità medica, perchè uno dei vantaggi della cura di malattie degenerative del cervello come l’Alzheimer o il Parkinson è il fatto di scoprirne l’insorgere in una fase precoce, allorquando si può, con specifici trattamenti, arrestare la progressione del male.

In aumento Alzheimer e demenza senile nel prossimo futuro

anziana

Il numero di persone con malattia di Alzheimer, secondo un nuovo rapporto, sta bruscamente aumentando.
Lo sostiene il World Alzheimer’s Report, una relazione annuale redatta da Alzheimer’s Disease International (ADI), un’organizzazione no-profit che riunisce in federazione internazionale 71 organizzazioni nazionali che si occupano del Morbo di Alzheimer.
Il rapporto stima in 35 milioni di persone il numero di malati di Alzheimer e di altre forme di demenza senile nel mondo, in aumento dei 10% rispetto ai dati raccolti nel 2005.

L’obesità provoca la riduzione del tessuto cerebrale.

fatty

Una nuova ricerca ha rivelato che le persone anziane obese o in sovrappeso risultano avere il tessuto cerebrale significativamente ridotto rispetto alle persone con peso normale.
Che l’obesità fosse una condizione particolarmente rischiosa è risaputo, così come il fatto che essa è associata a fattori di rischio particolarmente elevati nello sviluppo di alcune malattie, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiocircolatorie ed i tumori. Ora il nuovo studio, pubblicato sulla rivista on-line Human Brain Mapping, rivela che l’obesità influisce anche sulle facoltà cognitive.

Il glaucoma come malattia neurodegenerativa

occhio1

Per anni, il glaucoma è stato associato ad un aumento della pressione sanguigna nel bulbo oculare, ma ciò ha sempre lasciato perplessi buona parte degli scienziati, soprattutto a causa del fatto che in molte persone una elevata pressione intraoculare non forzatamente portava a sviluppare il glaucoma. Oltre a ciò, una persona su tre risulta contrarre il glaucoma anche con pressione oculare normale o addirittura bassa.
Queste anomalie hanno fatto si che i medici cercassero una risposta più adeguata al perchè si sviluppa il glaucoma ed una delle possibili risposte è che esso abbia dei tratti in comune con altre malattie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer o il Morbo di Parkinson.

Sintomi Sclerosi Laterale Amiotrofica

sediarotelle

La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurodegenerativa, come il Morbo di Alzheimer o il Morbo di Parkinson, relativamente rara, che colpisce una persona su 100 mila circa, di cui non si conoscono i fattori scatenanti e per cui è anche assai raro prevedere un’eredità di carattere genetico, visto che i casi di trasmissione ereditaria del male si attestano intorno al 5% dei casi accertati. Sono colpiti in maniera maggiore gli uomini e l’insorgenza del male è attestata dai 40 ai 60 anni.

Buone capacità linguistiche impediscono la demenza senile

anziani

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista online Neurology, Le abilità del linguaggio che possediamo a 20 anni sono un indicatore significativo della possibilità di sviluppare disturbi di demenza senile.
Un’equipe di ricercatori della Johns Hopkins University ha studiato il cervello di 38 suore cattoliche dopo la morte, ed hanno verificato che tra di esse, coloro che in gioventù dimostravano maggiori competenze linguistiche, dimostravano una volta anziane di avere meno problemi di memoria, anche in presenza di danni alle cellule cerebrali.
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.