Una malattia autoimmune fattore di rischio di infarti e ictus se associata a fumo ed anticoncezionali

di Redazione

Le donne sotto i 50 anni che presentano una malattia autoimmune denominata sindrome da antifosfolipidi, presentano un rischio notevolmente elevato di avere infarti o ictus.

contraccettivi

Le donne sotto i 50 anni che presentano una malattia autoimmune denominata sindrome da antifosfolipidi, presentano un rischio notevolmente elevato di avere infarti o ictus. Lo sostengono ricercatori olandesi che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Lancet Neurology.
Non solo, ma la presenza della sindrome, associata all’abitudine di fumare, oppure all’assunzione di pillole anticoncezionali, aumenta i fattori di rischio ancora di più.
La sindrome da anticorpi antifosfolipidi si verifica quando il sistema immunitario non funziona a dovere, e produce autoanticorpi che dirigono la propria azione direttamente contro tessuti ed organi dell’organismo che li ha prodotti.

Questi interferiscono sul normale meccanismo di coagulazione del sangue: trombosi e la riduzione delle piastrine nel sangue (piastrinopenia) sono le conseguenze dell’azione di questi autoanticopi, così come, nel caso di una gravidanza, aborti e perdita del feto.

I ricercatori olandesi hanno analizzato dati raccolti su più di 1000 donne scoprendo che una particolare variante di anticorpi antifosfolipidici, denominata lupus anticoagulante, risultavano cinque volte più a rischio di subire un attacco di cuore rispetto alla popolazione femminile generale.

Le donne con lupus anticoagulante che fumano o prendono pillole anticoncezionali sono risultate avere un rischio molto più elevato di ictus (rispettivamente 87 volte e 200 volte maggiore) e di crisi cardiache (rispettivamente 34 volte e 22 volte maggiore).

Secondo i medici, il fumo e le piccole anticoncezionali sembrano essere in grado di attivare con più forza l’azione del lupus anticoagulante.

Gli autori dello studio stimano che il lupus anticoagulante è presente in circa sette donne su 1.000, sebbene studi precedenti sembrano rilevare cifre statisticamente più elevate.

In ogni caso, le donne affette dal disturbo dovrebbero essere messe in guardia sui pericoli derivanti per loro, dall’abitudine al fumo e dall’assunzione di pillole anticoncezionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>