Serotonina e morte improvvisa del lattante -SIDS-

di Redazione

Ricercatori statunitensi potrebbero aver risolto il mistero di cosa rende alcuni bambini più vulnerabili alla sindrome della morte improvvisa infantile.

baby1

Ricercatori statunitensi potrebbero aver risolto il mistero di cosa rende alcuni bambini più vulnerabili alla sindrome della morte improvvisa del lattante, o SIDS, un male che uccide più di 2.300 bambini l’anno.
Secondo uno studio autoptico pubblicato su Journal of American Medical Association, i bambini che muoiono di SIDS risultavano avere bassi livelli di serotonina, una sostanza chimica presente nel cervello che gioca un ruolo importante in alcune funzioni come respirazione, regolazione della temperatura corporea, sonno e veglia.

La serotonina sostengono i ricercatori della Harvard Medical School e del Children’s Hospital di Boston, autori dello studio, solitamente aiuta il bambino a reagire, anche durante il sonno, nel caso si trovi intorno alti livelli di anidride carbonica. E’ questa sostanza che induce il piccolo a spostare la testa, o a svegliarsi, alla ricerca di aria fresca.

Quando i bambini dormono a faccia in giù l’anidride carbonica potrebbe accumularsi nello spazio ristretto del cuscino, ed i bambini potrebbero quindi respirarla nuovamente.

Normalmente i bambini sentono tale accumulo di anidride carbonica e si svegliano automaticamente. I bambini che non reagiscono in questo modo invece possono non risvegliarsi più.

Per scoprire tale meccanismo i ricercatori hanno effettuato l’autopsia su 35 bambini morti di SIDS, confrontando le sostanze chimiche presenti nel cervello con quelle presenti in sette bambini morti in circostanze sconosciute ed in cinque bambini deceduti per mancanza di ossigeno.

I livelli di serotonina sono risultati essere inferiori del 26% nei tessuti cerebrali dei bambini deceduti a causa della SIDS.

I medici sperano che tale scoperta possa servire a mettere a punto uno screening dei livelli di serotonina nei bambini, al fine di poter prevenire conseguenze fatali. Anche se ci vorranno ancora anni perchè questo possa essere effettivamente realizzato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>