Cibi grassi aumentano il rischio di ictus nelle donne adulte

di Redazione

Mangiare molti grassi, soprattutto quelli presenti in biscotti e pasticcini, gelati ed altri snacks confezionati e prodotti industrialmente aumenta il rischio di ictus nelle donne sopra i 50 anni.

dolci

Mangiare molti grassi, soprattutto quelli presenti in biscotti e pasticcini, gelati ed altri snacks confezionati e prodotti industrialmente aumenta il rischio di ictus nelle donne sopra i 50 anni.
In particolare i grassi sotto accusa sono i cosiddetti grassi transaturi, dannosi sia per il cuore che per il girovita.

Lo rivela un nuovo ampio studio condotto negli Stati Uniti, che ha coinvolto un campione di più di 87.000 donne, già reclutate all’interno di un ampia ricerca, Women’s Health Initiative, voluta dal governo federale statunitense per valutare l’impatto delle cure ormonali sulle donne in menopausa.
Una evidenza indiscutibile, secondo quanto rilevato dai ricercatori, il rischio del tipo più comune di ictus aumenta infatti del 44% nelle donne che fanno una dieta ricca di grassi.

Prima della menopausa statisticamente le donne hanno un rischio ridotto di ictus, rispetto agli uomini della stessa età, ma oggi le cose stanno cambiando velocemente e l’incidenza di ictus si sta pareggiando per entrambi i sessi, principalmente a causa di problemi legati alla dieta ed alla salute delle donne contemporanee.

I ricercatori, della University of North Carolina, hanno voluto approfondire ed individuare un possibile legame tra la dieta ricca di grassi e l’incidenza di ictus.

Le partecipanti allo studio di età compresa tra i 50 ed i 79 anni sono state sottoposte ad indagini dettagliate riguardo alla dieta seguita, ed in base ai risultati sono state suddivise in quattro diversi gruppi strutturati in base al consumo di grassi. Dopo sette anni dalla prima indagine, i ricercatori hanno valutato l’incidenza di ictus nei quattro diversi gruppi.

288 sono stati gli ictus nel gruppo di donne che consumavano più grassi al giorno, (95 grammi), mentre 249 sono state quelle colpite dal male nel gruppo di donne la cui alimentazione era povera di grassi (25gr).

Dopo aver preso in considerazione altri fattori che possono influire sui livelli di rischio, come fumo, gruppo etnico, esercizio fisico, alcool e cure ormonali, i ricercatori hanno dunque fissato al 44% la percentuale di rischio maggiore.

Del 30% è risultato inoltre più a rischio una dieta ricca di grassi transaturi, che sono comuni nei cibi fritti, nella margarina ed in cracker, snacks e biscotti.

Secondo i ricercatori, per mantenere uno stato di salute ottimale, le donne dovrebbero verificare attentamente le etichette dei prodotti che consumano, perchè spesso gli ingredienti dannosi si trovano proprio in questa tipologia di prodotti.

L’American Heart Association raccomanda per esempio di limitare i grassi a meno del 25 – 35% delle calorie totali, e l’apporto di grassi saturi ad un massimo dell’1% al giorno.

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