Effetti collaterali della radioterapia

La radioterapia è, tra tutte quelle impiegate per la lotta al tumore, una delle più efficaci ed indolori.

Consiste, per chi non lo sapesse, per il bombardamento, con radiazioni ionizzati, della zona interessata, così che il tumore possa venir isolato dai tessuti sani circostanti e, dunque, venir eliminato cellula per cellula.

Certo è, però, che nonostante presenti questi indiscutibili vantaggi, la radioterapia ha, come qualsiasi altro trattamento, alcuni effetti collaterali, che potremo definire quali generali ed aspecifici o specifici, che colpiscono in maniera differente ogni persona anche a seconda della declinazione della patologia riscontrata, ma dai quali nessuno è immune.

EFFETTI COLLATERALI ASPECIFICI

Prevenire il tumore allo stomaco

Si può dire che il cancro sia la malattia del secolo, ma questo brutto male può essere sconfitto anche grazie alla prevenzione e alla diagnosi preventiva.

In molte occasioni abbiamo avuto modo di osservare nuovi studi e nuove ricerche che hanno portato ad avere un sensibile miglioramento nella cura e nella diagnosi attraverso l’utilizzo di nuove tecniche e metodologie che sfruttano strumenti tecnologicamente all’avanguardia.

Tumore alla prostata e integratori alimentari

Soltanto pochi giorni fa, presentando i risultati di un’interessante ricerca condotta in Finlandia sui possibili danni derivanti dall’assunzione eccessiva e prolungata nel tempo degli integratori alimentari, dal quale sarebbe emersa la possibilità, per i consumatori abituali, di vivere meno a lungo rispetto a quanti fanno un uso coscienzioso dei suddetti, parlavamo dell’importanza di ricorrere agli integratori multivitaminici soltanto dietro prescrizione medica o di comprovata necessità clinica, a causa, per esempio, del mancato assorbimento, mediante l’alimentazione, dei principali principi nutritivi.

COSA SONO GLI INTEGRATORI ALIMENTARI

Sperimentazione del Metodo di Bella

Abbiamo già avuto modo di osservare come il Metodo di Bella o Multitrattamento di Bella (da qui in poi MDB) consista, essenzialmente, nella somministrazione di un cocktail di farmaci, ormoni e vitamine, le cui dosi sono stabile e settate su ogni singolo caso, ai pazienti malati di tumore nella speranza che guariscano.

Questa metodologia, da molti definita immediatamente come palliativa piuttosto che effettivamente curativa, ed elaborata dal luminare modenese Luigi di Bella a partire dagli anni ’80, arrivò sulla ribalta della scena italiana sul finire degli anni ’90 quando, con l’acuirsi delle pressioni dei pazienti di Di Bella per la classificazione della somatostatina quale medicinale oncologico, le istituzioni non poterono più soprassedere sulla questione e, dunque, di concerto con lo stesso DI Bella, avviarono la sperimentazione clinica che, però, giunse soltanto sino alla Fase II dei trials clinici giacché non si riscontrano sufficienti evidenze che giustificassero l’eventuale prosieguo degli studi.

LA SPERIMENTAZIONE DI LUIGI DI BELLA

Metodo di Bella

Il cosiddetto Metodi Di Bella (da qui in poi MDB) fu un trattamento oncologico alternativo, di voga nell’ultima parte degli anni ’90 quando l’allora ministro della Salute Rosy Bindy ne autorizzò la sperimentazione, elaborato in oltre 20 anni di ricerche da luminare italiano Luigi Di Bella e sconfessato dalla pratica medica che, a più riprese, ne avrebbe dimostrato l’inefficacia.

IL CANCRO È UN FUNGO SECONDI SIMONCINI

Virus oncolitici per distruggere i tumori

Alcuni ricercatori di Ottawa, in Canada, avrebbero finalmente dimostrato la capacità di alcuni virus di aggredire, nonché distruggere, le cellule tumorali.

L’idea di sfruttare il meccanismo basilare di funzionamento dei virus a tutto vantaggio del corpo umano e della salute (ovverosia la capacità dei virus di replicarsi in particolari modi, in particolari condizioni ed in particolari direzioni senza aggredire, come fanno altri agenti patogeni come i prioni, l’organismo in maniera casuale), in realtà, non è nuova.

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