Eccessive prescrizioni di psicofarmaci ai bambini

Che in Italia, e più in generale nel mondo Occidentale, si prescrivano eccessive dosi di psicofarmaci ai bambini, lo si era purtroppo sempre saputo. Che si prescrivessero, però, nonostante i conclamati, bensì non dichiarati, gravissimi effetti collaterali, si è scoperto solamente di recente a causa, come informano oggi numerosi giornali online, della sospensione della licenza di commercializzazione del diffusissimo sciroppo Nopron.

Questo medicinale, da sempre venduto è prescritto quale antistaminico, è ormai da sempre più madri conosciuto quale sedativo, con generosità elargito ai propri figli più discoli affinché possano ritrovare l’adeguata serenità che consenta alla famiglia un riposo notturno appropriato e rinvigorente.

Autismo ed evoluzione della specie

Genio e sregolatezza, follia ed intelligenza estrema, pazzia e sperimentazione. Quelle che fino ad ieri potevo semplicemente considerare quali banali espressioni colloquiali grazie alle quali affermare come debba esserci una certa forma di genialità nelle più comuni forme di pazzia e viceversa, potrebbero oggi rivelarsi sintomatiche dell’evoluzione della specie umana tanto che, secondo le ultime teorie in materia, l’uomo non sarebbe a questo punto della storia se, nella propria preistoria, non avesse cominciato ad accettare l’intelligente sregolatezza di quei soggetti che oggi definiamo affetti da Sindrome di Asperger.

Circa 100.000 anni fa, secondo quanto dichiarato al New Scientist da Penny Spikins, archeologo dell’Università di Cambridge che è giunto a sostenere, con sempre maggiori vigore e convinzione, la tesi della quale ci stiamo occupando, l’umanità avrebbe subito la prima della lunghissima serie di rivoluzioni che l’hanno portata all’attuale livello di conoscenza.

Bambini dislessici meno di quelli segnalati dalle scuole

Esisterebbe in Italia, secondo quanto rilevato dalle più recenti statistiche in merito, un eccesso di zelo degli educatori della scuola dell’infanzia e della scuola primaria nel diagnosticare la dislessia che, come forse alcuni sapranno, consiste in un serie di difficoltà soprattutto di lettura e scrittura.

Aborto volontario non causa disturbi mentali

Si è sempre sostenuto, a dire il vero con sufficienza e senza alcuna base scientifica, che un’interruzione di gravidanza, volontaria o meno, potesse automaticamente sfociare, per la donna sottoposta a tale stress psicofisico, nello sviluppo di veri e propri disturbi mentali più o meno gravi, più o meno radicati e di difficile risoluzione.

Eppure, secondo le ultime ricerche cliniche effettuate su questa possibile, ma non già probabile, correlazione, l’evenienza, se non remota, non è da considerarsi scontata giacché vi sarebbero le medesime probabilità di contrarre una malattia mentale sia in seguito ad aborto spontaneo sia in seguito a compimento di una gravidanza completamente indesiderata.

Trattamento della sindrome da deficit di attenzione e iperattività

Una volta che si siano individuati i presunti sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività, e ci si sia dunque rivolti al proprio medico che, confermando o meno le nostre impressioni, abbia richiesto un consulto specialistico che abbia confermato, oltre ogni ragionevole dubbio, la diagnosi di sindrome da deficit di attenzione e iperattività, si procederà, dunque, all’elaborazione della più efficacie strategia di trattamento che, contrariamente a quanto si possa comunemente pensare, non si basa soltanto, o per lo meno non esclusivamente, sulla somministrazione di farmaci.

Sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività

Dell’ADHD, ovverosia la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, malattia che colpisce circa il 5% dei bambini di tutto il mondo, abbiamo già diffusamente parlato descrivendone, per esempio, le caratteristiche salienti, i fattori di rischio, le conseguenze a livello formativo, scolastico, culturale, ambientale e sociale, giacché l’ADHD influisce sui tassi di abbandono scolastico) e molte altre particolarità.

Cos’è l’ipocondria

Abbiamo recentemente avuto modo di appurare come gli italiani, secondo le statistiche e le impressioni dell’opinione pubblica internazionale, altro non siano che un popolo di ipocondriaci a causa, secondo alcuni detrattori del disturbo in questione, della nostra vasta conoscenza in campo clinico.

L’ipocondria, in realtà, è una patologia, delle più serie e gravi, che non riguarda esclusivamente la sommaria autodiagnosi di problemi fisici, qualunque sia la loro origine o natura, bensì investe più pressanti nonché debilitanti questioni psicosomatiche che inducono il soggetto affetto a sottoporsi a quanto mai inutili, pericolosi e dispendiosi esami clinici con il solo scopo di ottenere, in campo medico, le rassicurazioni e le attenzioni che, altrimenti, non riceverebbe in campo sociale o lavorativo a causa, per esempio, del fallimento sul lavoro o degli affetti familiari.

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