Una calamita per trattenere le staminali nel cuore

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Utilizzare una calamita per costringere le cellule staminali a restare nell’area danneggiata del cuore. E’ questo il risultato di una nuova strategia terapeutica ideata da una coppia di ricercatori statunitensi del Cedars-Sinai Hearth Institute di Los Angeles.
La terapia con le cellule staminali è di grande aiuto nel trattamento di danni al cuore, per esempio in seguito ad attacco cardiaco. Sebbene efficace, fino ad oggi l’efficacia terapeutica era ridotta a causa del fatto che dopo 24 ore dall’infusione delle cellule staminali nel cuore solo il 10% di queste è in grado di restare nella zona colpita, mentre il resto, a causa del flusso sanguigno e delle contrazioni cardiache viene perso nell’organismo.

Strategia terapeutica per prevenire nuovi attacchi di cuore

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Una proteina denominata fattore di crescita del sistema nervoso, o NGF, contribuisce a far funzionare il muscolo cardiaco danneggiato da un attacco cardiaco nei topi, e ciò potrebbe essere di aiuto nell’elaborare una strategia terapeutica efficace per prevenire ulteriori attacchi cardiaci nell’uomo.
Se precedenti ricerche avevano esplorato la capacità della proteina di influenzare i tessuti nervosi del cuore, questo ultimo studio, pubblicato di recente su Circulation Research, ha invece puntato l’attenzione sulla possibilità che questa proteina possa contribuire ad una miglior guarigione delle cellule cardiache danneggiate.

Cioccolato benefico per il cuore

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Nel periodo di Pasqua si consuma molto cioccolato, e per qualcuno ciò potrebbe essere una fonte di preoccupazione sia per la dieta che per la salute. Eppure di recente uno studio realizzato da ricercatori tedeschi ha evidenziato come il cioccolato potrebbe avere degli effetti salutari e preventivi nei confronti di malattie cardiache.
Secondo lo studio, che ha seguito un campione di popolazione di circa 20.000 unità per circa 8 anni ha osservato che consumare cioccolato (con moderazione) riduce il rischio di infarti o ictus di circa il 40%.
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista European Heart Journal, riprende ricerche già effettuate in passato, ed è il primo ad approfondire gli effetti del cioccolato su un periodo di tempo così lungo.

Vitamina D riduce il rischio di malattie cardiache

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Una nuova ricerca suggerisce l’ipotesi che un supplemento di vitamina D potrebbe essere di grande aiuto nel ridurre i fattori di rischio di malattie cardiache in coloro che ne hanno poca.

Lo rivelano i ricercatori del Medical Center Intermountain Heart Institute, nello Utah, che hanno presentato un doppio studio congiunto in merito, che sarà presentato al meeting annuale del College of Cardiology
Una terapia integrativa di vitamina D, ribadiscono gli autori, è già stata indicata per la sua efficacia nella riduzione delle malattie alle ossa ed al rischio di fratture.

Impotenza predice infarti e insufficienze cardiache

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L’impotenza è un evidente segnale di rischio per infarti e morte per problemi cardiaci.
In parte l’intuizione che i problemi di disfunzione erettile potessero essere associabili a problemi cardiaci e di circolazione era già nota, ma la recente ricerca, realizzato da ricercatori tedeschi dell’Università di Saarland ha confermato ulteriormente questa associazione.
Uno studio compiuto su 1.519 uomini, già affetti da patologie e problemi cardiovascolari, che ha evidenziato come coloro che oltre ai problemi cardiaci erano anche impotenti avevano un rischio di arresto cardiaco almeno due volte superiore alla norma.
I ricercatori, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Circulation, suggeriscono che gli uomini affetti da disfunzione erettile debbano essere posti sotto controllo anche per eventuali disturbi e problemi relativi a circolazione e cuore.

Oscillazione elevata della pressione fattore di rischio per ictus e infarto

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Forti variazioni della pressione sanguigna potrebbero essere in futuro inserite tra i fattori di rischio di attacchi cardiaci ed ictus. E’ quanto risulta da un recente studio condotto nel Regno Unito, e recentemente presentato al meeting annuale della American College of Cardiology, una delle più importanti associazioni mediche statunitensi sulla salute del cuore.
Fino ad oggi si pensava che la pressione alta fosse un fattore di rischio, ma la scienza medica ha piano piano scoperto che questa è particolarmente più pericolosa quando i livelli di pressione variano notevolmente da momento a momento.
Lo studio ha coinvolto 19000 pazienti, già in cura per la pressione alta con due diversi tipi di farmaci, beta-bloccanti o calcio-antagonisti.

Quando la Borsa è instabile aumentano gli infarti?

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Uno studio originale, quello compiuto da ricercatori della Duke University Medical Center, per valutare se nei periodi di maggior fluttuazione della Borsa e dell’economia si possa mettere in relazione ad un aumento delle malattie cardiache e degli attacchi di cuore.
Uno studio mai affrontato prima, nel quale l’equipe di ricercatori ha valutato in questa direzione l’incidenza degli attacchi cardiaci in un preciso momento storico, dal gennaio 2008 al luglio 2009, periodo particolarmente difficile per le borse mondiali, per verificare se effettivamente si potesse affermare che i due eventi occorrono parallelamente.
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