Mieloma multiplo legato a tossine ambientali

di Redazione

osso

L’International Myeloma Foundation (IMF), ha pubblicato di recente uno studio, apparso sulla rivista Leukemia con dati che denuncia un possibile legame tra tossine presenti nell’ambiente e lo sviluppo del mieloma multiplo.
Quest’ultimo, un tumore delle cellule del midollo osseo, che influenza la produzione delle cellule sanguigne e può danneggiare l’osso, è un disturbo in forte aumento soprattutto nei paesi industrializzati, e si stima che nel mondo ne siano colpite circa 750.000 persone, con un preoccupante aumento nella popolazione più giovane, anche sotto i 45 anni.

Un tempo era una malattia considerata rara e che colpiva soprattutto gli anziani, e lo studio ha voluto quindi investigare il perchè dell’improvviso aumento e le sue caratteristiche.

I ricercatori hanno individuato nella sequenza del DNA diverse modifiche, che vengono denominate con il nome di polimorfismi a singolo nucleotide (SNP), che sono associabili proprio allo sviluppo del mieloma.

Tali modifiche sono provocate dal modo in cui l’organismo reagisce di fronte all’azione di tossine presenti nell’ambiente, e da ciò si desume che fattori ambientali specifici potrebbero essere alla base dei tumori ossei come il mieloma.

Il ruolo funzionale di molti SNP è ancora incerto, e lo studio è solo il primo tassello per una ricerca sul rapporto tra ambiente, modificazioni genetiche e mieloma ma i risultati possono contribuire a spiegare quanto riferisce un ulteriore studio apparso sul Journal of Occupational and Environmental Medicine, che hanno riscontrato la presenza di diversi casi di mieloma tra coloro che erano stati coinvolti nel crollo del World Trade Center dell’11 settembre.

Un altro studio che associava il mieloma con l’uso degli antiparassitari tra i lavoratori agricoli, e precedenti ricerche che individuavano i vigili del fuoco come una categoria particolarmente a rischio di mieloma.

Sebbene il mieloma multiplo non sia un tipo di tumore famigliare a medici e pazienti, nel loro insieme questi studi avvertono che non deve essere trascurato o ignorata la sua diffusione, anche perchè, sebbene non possa essere curato, alcune ricerche attuali hanno identificato in particolari farmaci un possibile trattamento, ed è quindi di particolare importanza conoscere i fattori di rischio in modo da identificare in tempi brevi l’insorgere della malattia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>