Sindrome di Samo: una malattia curiosa

samo

Abbiamo parlato di fobie e paure e abbiamo trattato dell’avversione al sesso, oggi invece vogliamo approfondire la sindrome di Samo.
La sindrome di Samo è un disturbo che coinvolge la sfera dell’affettività e della sessualità e si presenta come un forte attaccamento da parte di una persona sana verso una partner malato, sviluppando un forte desiderio di avere rapporti sessuali con persone infette, in particolar modo che abbiano malattie sessualmente trasmissibili.
Il nome della malattia ha origine da un’ isola del Mar Egeo in cui, veniva ospitato un lebbrosario che non era isolato dal resto della comunità, tanto che alle persone sane era consentito sposarsi con quelle malate.
Avvenne un fatto però molto particolare di una ragazza che si innamorò di un lebbroso che fece qualsiasi cosa per attaccarle la malattia di modo che potesse morire prima di lui, ma ciò non avvenne perchè la ragazza non si ammalò mai.

Legame tra quoziente intellettivo e propensione al suicidio

suicidio1

Un basso quoziente intellettivo era già stato associato da studi e ricerche ad una più alta probabilità di avere problemi di cuore e con il vizio di fumare, e recentemente uno studio condotto in Svezia ha dimostrato che coloro che posseggono un quoziente intellettivo più basso hanno un maggior rischio di commettere o tentare il suicidio.
Una ricerca che ha esaminato dati raccolti su un campione di 1 milione e cento mila uomini in Svezia, cui è stato testato il QI all’epoca della loro maggiore età.

Essere madri allontana il rischio di suicidio

mamma

Una recente ricerca condotta a Taiwan, su circa un milione di donne ha rivelato come la maternità è uno dei più grossi ostacoli per il suicidio, e che più è alto il numero dei bambini cui la madre accudisce, meno alto è il rischio che essa possa commettere un suicidio.
Un fenomeno che empiricamente si conosceva già, ma che il recente studio contribuisce a rendere ancora più evidente.

E’ chiaro che una madre, emotivamente coinvolta nella crescita di un bambino sia meno portata al suicidio, e tale fenomeno, grazie al recente studio condotto in Asia, è equivalente anche in altre parti del mondo e non solo in occidente.

Il suicidio nel disturbo bipolare

depressione2

Il disturbo bipolare, notoriamente difficile da diagnosticare e da trattare, può avere come conseguenza anche il suicidio, che, secondo recenti studi, occorre in un tasso molto elevato, fino al 20% dei casi. Circa la metà delle persone affette da disturbo bipolare tentano il suicidio.
Non tutte le persone con disturbo bipolare hanno un rischio analogo di suicidio. Secondo una ricerca condotta su più di 32.000 casi di disturbo bipolare, è risultato che gli uomini tentano il suicidio con meno frequenza delle donne, sebbene è anche vero che queste ultime risultano fallire più frequentemente nel tentativo.

Insonnia e pensieri suicidi

insonnia

Le prove scientifiche che un adeguato numero di ore di sonno sono necessarie per la salute, sia mentale che fisica sono sempre maggiori.

E’ già infatti ampiamente dimostrato che i problemi di insonnia favoriscono la depressione ed ora un nuovo studio ha riscontrato che i disturbi del sonno possono aumentare il rischio di pensieri suicidi e dei tentativi di suicidio.