Come contattare il Dottor Zamboni

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Il Dottor Zamboni ha scoperto che vi è un’ attinenza tra sclerosi multipla e CCSVI, e ha capito che liberando le vene giugulari occluse, che provocano un ristagno di sangue nel cervello, i pazienti guariscono dalla sclerosi multipla.

Il che fa capire che le due malattie sono correlate e che quindi curando la CCVSI si può curare la sclerosi multipla.

Ieri sera a Le Iene è andato in onda un servizio in cui, oltre all’intervista al Ministro Fazio, sono state portate molte testimonianze di pazienti curati dal Dott. Zamboni, tra cui quella di Augusto che dopo aver convissuto con la malattia per dieci anni, dopo l’intervento è tornato ad una vita normale e quella di Federica, ex allenatrice di pallavolo, a 24 anni ha scoperto di avere la sclerosi multipla ed è guarita grazie all’ operazione del dott. Zamboni.

Sclerosi Multipla e CCSVI, l’appello di Nicoletta Mantovani

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Ieri sera a Le Iene è andato in onda un accorato appello di Nicoletta Mantovani, la vedova di Luciano Pavarotti, al governo italiano, in particolar modo rivolto al ministro della salute Fazio, affinchè i malati di sclerosi multipla ( di cui ne soffre anche lei da anni ) che soffrono anche di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale abbiano la possibilità di essere operati in quanto per ora la malattia non è considerata tale.
La Mantovani si riferisce al nuovo approcio terapeutico proposto dal dott. Zamboni e dal dott. Salvi ed alla relazione che intercorre tra la sclerosi multipla e la CCSVI.

Sclerosi multipla intensifica il suo sviluppo durante le stagioni calde

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La gravità della sclerosi multipla può variare a seconda delle stagioni, suggerisce un nuovo studio di ricercatori statunitensi.
La sperimentazione, realizzata presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston ha infatti dimostrato, grazie all’uso della risonanza magnetica, che vi sono più alti livelli di attività del disturbo durante i mesi primaverili ed estivi.
Anche se il motivo di ciò non è chiaro, secondo i ricercatori quanto osservato potrà essere utile in futuro per la sperimentazione dell’efficacia di nuovi farmaci, che potrebbero essere testati nella loro validità considerando anche questa variabile, finora non presa in considerazione.

Geni del sistema immunitario coinvolti nel morbo di Parkinson

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Secondo recenti studi di ricercatori statunitensi il sistema immunitario potrebbe avere un ruolo chiave nello sviluppo del morbo di Parkinson.
Una recente ricerca durata circa 20 anni su un campione di 4000 persone, la metà dei quali affetta da morbo di Parkinson ha rilevato una sensibile associazione tra il male ed alcuni geni che controllano il sistema immunitario.
I risultati, che stimolano la ricerca di nuovi target per futuri farmaci, sono apparsi di recente sulla rivista Nature Genetics.
La squadra di ricercatori non era specificamente alla ricerca di quali fattori genetici fossero una potenziale causa di questa malattia, lo spettro della loro ricerca era allargato anche a fattori clinici ed ambientali.

Fattori ambientali all’origine della sclerosi multipla

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Tra i fattori chiamati in causa nello sviluppo della sclerosi multipla sono compresi sia quelli di origine genetica ma anche fattori ambientali.
Ed un recente studio, apparso sulla rivista scientifica Nature di recente, ha evidenziato come questi ultimi siano da tenere in seria considerazione.
La sclerosi multipla è una malattia per la quale il sistema immunitario non funziona in maniera corretta, e comincia ad attaccare i tessuti sani nell’organismo.

Sclerosi multipla: fitness ottimo aiuto per le funzioni cognitive

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Sembra che l’esercizio fisico sia di grande aiuto nel proteggere il cervello nelle persone colpite da sclerosi multipla, almeno secondo quanto riportato da uno studio recente realizzato da scienziati e ricercatori della Ohio State University.
La ricerca è stata compiuta su 21 donne affette da sclerosi multipla recidivante remittente, valutando gli effetti di fitness ed esercizio fisico sulla stato di salute del cervello e sulle funzioni cognitive.
Le pazienti con un alto grado di allenamento fisico, hanno rilevato i ricercatori, presentavano una maggior capacità di eseguire test cognitivi, rispetto alle donne meno allenate.

Vene ridotte nel cervello e sclerosi multipla

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Oltre il 55% dei pazienti con sclerosi multipla rivelano avere i vasi sanguigni del cervello ristretti rispetto al normale.
Un’anomalia scoperta in una recente ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Buffalo, e che potrebbe in qualche modo essere associata alla sclerosi multipla, anche se gli esperti sostengono che sono dati ancora troppo parziali per poterlo affermare con assoluta certezza.
I risultati provengono da una serie di esami compiuti su 500 individui affetti da sclerosi multipla e da 161 individui sani coinvolti come gruppo di controllo. 
Il team di ricercatori ha utilizzato l’ecodoppler per esaminare il flusso di sangue venoso nei pazienti in diverse posture, e la risonanza magnetica per individuare, nel cervello, i depositi di ferro.
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