Sclerosi Multipla e CCSVI, il Ministro Fazio temporeggia

di Redazione

Ieri sera nella puntata delle Iene è andato in onda un servizio di Giulio Golia sulla cura della CCSVI e conseguentemente della sclerosi multipla

stetoscopio

Ieri sera nella puntata delle Iene è andato in onda un servizio di Giulio Golia sulla cura della CCSVI e conseguentemente della sclerosi multipla.
La scorsa settimana è andato in onda alle Iene l’ appello accorato di Nicoletta Mantovani al Ministro Ferruccio Fazio affinchè riconosca la CCSVI come malattia e quindi approvi la cura del Dott. Zamboni.
E ieri il ministro ha risposto a Giulio Golia dichiarando che la richiesta per procedere alla nuova terapia è al momento in sede di valutazione presso il Consiglio Superiore della Sanità, dove, secondo Fazio è giunta sei mesi fa.



Peccato però che la richiesta sia stata presentata a marzo 2010 e che la scoperta risalga a settembre 2009 e che giornali illustri in campo medico, tra cui la prestigiosissima rivista International Angiology abbiano dedicato largo spazio a questa innovativa scoperta; il Ministro sostiene invece che non ci siano molte pubblicazioni sull’argomento ( che chiama appunto letteratura medica e che, specifica come se parlasse con dei cretini, che non si tratta di Goethe o Kant ) e che quindi bisogna valutare il parere di angiologi, neurochirurghi e neurologi che decideranno se questa terapia abbia o no degli effetti benefici sui pazienti.
Insomma, il Ministro ha eluso il discorso e non ha praticamente risposto all’ inviato delle Iene e la domanda nasce spontanea: perchè?
La risposta è palesemente sotto gli occhi di tutti: un malato di sclerosi multipla spende mediamente all’ anno una cifra che si aggira intorno ai 25 mila euro per l’aquisto dei farmaci e quant’ altro, il che moltiplicato per tutti coloro che ne soffrono si arriva ad un totale di più di un miliardo di euro che entrano così nelle casse dello stato e delle case farmaceutiche.
Quindi per ora la soluzione di molti pazienti è quella di recarsi all’ estero in cliniche private spendendo cifre intorno ai 7 mila euro per un’operazione semplicissima e banale.

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