Bambini più esposti agli agenti inquinanti in casa

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Un bambino impara a conoscere il mondo già da quando gattona sul pavimento, scivolando tra le piastrelle del bagno ed i tappeti del salotto. Ma in questo periodo, in cui si formano le sue conoscenze sul mondo, il bimbo acquisisce anche altro, e poco salutare.
Usa Today riporta come recenti ricerche hanno reso evidente come neonati e bambini molto piccoli sono maggiormente esposti rispetto agli adulti agli agenti inquinanti presenti nell’ambiente, in particolare tra le mura di casa.
Polveri, sostanze tossiche e nocive, agenti inquinanti sono particolarmente nocive nei bambini di età inferiore ai due anni, ed in media i bambini di quell’età esposti a queste sostanze hanno 10 volte di più la probabilità di sviluppare timori rispetto agli adulti, almeno secondo quanto afferma la Enviromental Protection Agency.

Inquinamento ambientale aumenta la pressione sanguigna

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Una esposizione a lungo termine alle polveri sottili ed all’inquinamento atmosferico, uno dei mali del nostro tempo, soprattutto nell’occidente industrializzato, è stato recentemente collegato all’aumento della pressione sanguigna.
Sono i risultati di uno nuovo studio realizzato negli Stati Uniti da ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston, che hanno utilizzato per valutare l’impatto dell’inquinamento sulla circolazione sanguigna in 939 volontari arruolati all’interno di una vasta ricerca generale, denominata Normative Aging Study, seguiti dal 1995 al 2006 e sottoposti a valutazioni e monitoraggio una volta ogni 4 anni in questo periodo.

Fornello a gas, potenziali sostanze cancerogene?

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Ricercatori norvegesi hanno scoperto che la cottura a gas produce fumi potenzialmente più dannosi di quelli emessi dalla cottura elettrica. Anche se, come puntualizzano a conclusione dello studio pubblicato su Occupational and Environmental Medicine, solo i cuochi professionali e chi lavora in cucina potrebbero essere esposti in maniera sensibile.

Nella cucina domestica il rischio è invece molto basso, sostiene l’autrice dello studio, Ann Kristin Sjaastad, impiegata presso la divisione ambiente e sicurezza della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim. Ed anche per gli chef professionali il rischio non è per il momento ancora quantificabile.
I fumi della cottura, ed anche le emissioni di sostanze cancerogene nell’ambiente nelle diverse modalità di cottura sono da tempo al centro di ricerche sul loro potenziale cancerogeno.

Inquinamento e polmoniti, fenomeni strettamente legati

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L’inquinamento atmosferico può raddoppiare il rischio, per le persone anziane, di essere ricoverati di polmonite. Lo afferma una recente ricerca realizzata da scienziati della McMaster University in Canada che hanno compiuto un ampio studio sugli abitanti di una cittadina, Hamilton, nell’Ontario, ove sono installate grandi aziende per la lavorazione dell’acciaio. La ricerca voleva investigare a fondo se ci fosse una relazione tra il vivere in un ambiente a grande concentrazione di polveri sottili ed altri agenti inquinanti, ed il numero di ospedalizzazioni per problemi polmonari.

Alcune polveri sottili più nocive per i bambini

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Le polveri sottili e le altre particelle liberate nell’aria dal traffico automobilistico sono tra le prime cause di affanno e tosse nei bambini sotto i due anni.
Un alto tasso di inquinamento atmosferico era già stato in precedenza identificato da diversi studi avere un legame evidente con i sintomi di asma nei bambini che vivono nelle aree urbane ad alto tasso di traffico, ma lo studio recentemente uscito sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine è il primo che ha centrato l’attenzione su quali di queste particelle potessero essere le più dannose.
I ricercatori infatti sostengono che vi sono diverse componenti nell’inquinamento atmosferico, ed ognuna di esse dovrebbe essere studiata per valutarne l’importanza sulle condizioni di salute della popolazione, in particolare dei più piccoli.

Malattie cardiovascolari e polveri sottili

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Una nuova valutazione di studi e ricerche realizzati fino ad oggi sul collegamento tra le polveri sottili e le malattie cardiovascolari rileva che i tassi di mortalità tra le persone esposte alle micro particelle sono due volte più elevati di quello che si era precedentemente pensato.

Dan Greenbaum, presidente di un organismo non governativo statunitense, Health Effects Institute, ha spiegato che l’analisi è stata compiuta negli Stati Uniti, su ben 116 città americane dove era stata rilevata la più alta concentrazione di polveri sottili, tra le quali la periferia di Los Angeles, la Central Valley in California, Atlanta e Pittburgh.