Alcune polveri sottili più nocive per i bambini

di Redazione

Le polveri sottili e le altre particelle liberate nell'aria dal traffico automobilistico sono tra le prime cause di affanno e tosse nei bambini sotto i due anni.

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Le polveri sottili e le altre particelle liberate nell’aria dal traffico automobilistico sono tra le prime cause di affanno e tosse nei bambini sotto i due anni.
Un alto tasso di inquinamento atmosferico era già stato in precedenza identificato da diversi studi avere un legame evidente con i sintomi di asma nei bambini che vivono nelle aree urbane ad alto tasso di traffico, ma lo studio recentemente uscito sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine è il primo che ha centrato l’attenzione su quali di queste particelle potessero essere le più dannose.
I ricercatori infatti sostengono che vi sono diverse componenti nell’inquinamento atmosferico, ed ognuna di esse dovrebbe essere studiata per valutarne l’importanza sulle condizioni di salute della popolazione, in particolare dei più piccoli.

I ricercatori del Center for Children’s Environmental Health presso la Columbia University di New York City, hanno seguito più di 700 bambini dal momento della nascita fino ai due anni.

Tutti i bambini vivevano nel nord di Manhattan e nel sud del Bronx. Ogni tre mesi, i genitori dei bambini hanno compilato un questionario dove riportavano eventuali sintomi respiratori di cui i bambini avessero avuto esperienza.

Lo studio ha preso in considerazione diversi fattori: l’andamento delle allergie stagionali, il gruppo etnico di appartenenza e l’esposizione al fumo di tabacco.

Dopo aver confrontato i risultati dei questionari settimanali con i tassi di inquinamento provenienti da diverse parti della città, i ricercatori hanno rilevato che alti livelli di metalli come nickel e vanadio nell’ambiente sono risultati essere un fattore di rischio per il respiro sibilante, mentre l’esposizione alle particelle di carbonio, sottoprodotto dello scarico dei motori, soprattutto diesel, è stata associata al fattore di rischio di tosse durante la stagione fredda ed il periodo dell’influenza stagionale.

La quantità totale di particelle presenti nell’ambiente non è stata associata ai sintomi presi in considerazione, perchè l’ipotesi dei ricercatori era che ogni singolo componente ha una sua voce in capitolo per un particolare sintomo.

Attualmente la valutazione dei tassi di inquinamento si basa sul totale delle polveri sottili, ma non sulla loro reale composizione.

Lo studio si aggiunge alla lunga serie di ricerche che hanno evidenziato come nei bambini molto piccoli l’esposizione all’inquinamento atmosferico può avere un impatto significativo sulla salute in seguito.

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