Il morbo di Parkinson, in Italia, colpisce ben 230.000 persone. Una cifra che è destinata a crescere a dismisura. Questa gravissima malattia condiziona il futuro di intere famiglie, poiché tutti i familiari si mobilitano per prestare assistenza ai malati. Al momento, inoltre, il Parkinson può essere controllato..ma non si scappa. Da questa malattia, ad oggi, non si può infatti guarire.
Malattie Genetiche
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Sono piccoli accorgimenti che sono stati redatti dall’Associazione Italiana Studio Malformazioni, che aiutano a prevenire delle spiacevoli sorprese.
Prima di tutto, è importante sapere se in famiglia esistono dei casi di malattie genetiche in modo da sapere se potrebbe esserci un minimo rischio (ricordiamo che tante volte si presentano saltando alcune generazioni poichè il carattere potrebbe essere recessivo in tutti e due i partner).
Sindrome di Gorlin Goltz
E’ un raro disordine ereditario dominante ed autosomico che si palesa con una moltitudine di carcinomi in particolare delle cellule basali e colpisce sia donne che uomini idifferentemente.
I casi diagnosticati sono pochi con una percentuale di 1 su 160.000 persone e attualmente una reale terapia non esiste se non l’intervento chirurgico per la rimozione delle cisti.
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Anemia falciforme

Normalmente i globuli rossi sani sono rotondi, mentre nell’anemia falciforme essi presentano una caratteristica forma “a falce” a causa del funzionamento errato dell’emoglobina che inoltre rende i globuli rossi rigidi, poco elastici ed appiccicosi. Ciò provoca come conseguenza che in alcuni vasi sanguigni di piccole dimensioni essi hanno difficoltà a scorrere.
Se ciò avviene il flusso sanguigno si interrompe, con la conseguenza di provocare forti dolori e tutta un’altra serie di complicazioni. Oltre a questo i globuli rossi falciformi hanno una vita media molto breve, provocando una carenza cronica di globuli rossi nel sangue che si esprime nei sintomi tipici dell’anemia.
Cirrosi biliare primitiva: una gene tra le cause

Attualmente, i trattamenti medici contro la cirrosi biliare primitiva possono solo rallentare la progressione del male, ed anche il trapianto del fegato, una delle possibili terapie, secondo le ricerche non evita che, in molti casi, la malattia possa ripresentarsi dopo 5-10 anni.